Per il club di Cellino il piano di ristrutturazione del debito del club calabrese presenta errori, omissioni e anomalie
"Risulta evidente come la procedura per l'omologazione degli accordi di ristrutturazione della Reggina, ed i documenti depositati, siano caratterizzati da innegabili errori, incongruenze, omissioni ed anomalie". E' quanto scritto dal Brescia Calcio nella denuncia depositata presso la Procura di Reggio Calabria contro il piano di ristrutturazione del debito presentato dalla Reggina Calcio. Il club di Massimo Cellino, retrocesso in Serie C, punta al ripescaggio in Serie B al posto della Reggina.
"In particolare, l'interesse del Brescia Calcio discende dalle differenze, in termini economici, reputazionali e di tutela della propria storia sportiva, che deriverebbero dalla partecipazione al Campionato di Serie B, piuttosto che a quello di Lega Pro" afferma il Brescia nell'esposto.
Per il club di Massimo Cellino il piano di rientro della Reggina presenta "macroscopici errori". "La ritenuta fattibilita' del piano della Reggina e' stata fondata pressoche' esclusivamente sulla base di apporti provenienti dal suo socio di maggioranza, la societa' Enjoy Srl, chiamata a versare Euro 8 milioni entro il 30 giugno 2024. Invero, Enjoy Srl, che ha un capitale sociale di soli Euro 10.000, risulta aver generato, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2021, una perdita di esercizio per Euro 265.536. Il patrimonio netto della societa' e' negativo per Euro 230.912, come pure negativo e' il capitale circolante: a fronte di crediti per Euro 151.710, infatti, i debiti ammontano ad Euro 2.363.703. Infine, le disponibilita' liquide ammontano a soli Euro 281,00. Non vi e' dubbio che Enjoy Srl presenti indici - tutti, nessuno escluso - fortemente negativi, che rivelano una inequivocabile incapacita' della societa' di versare alla Reggina, da qui ai prossimi 12 mesi, l'importo di Euro 8 milioni" scrive il Brescia nell'esposto. Nel suo piano di Rientro il club calabrese aveva chiesto al Tribunale di Reggio Calabria lo stralcio del 95% dei debiti e l'Agenzia delle Entrate si e' gia' opposta.