Accolto il ricorso del Foggia contro la decisione del consiglio della Lega di B. Rinviata la sentenza sul Palermo
Ennesimo colpo di scena in Serie B. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del Foggia e ha bloccato la decisione della Lega di B di cancellare i playout. Secondo il Tar "la modifica della graduatoria del campionato, a seguito della retrocessione della squadra del Palermo — scrive — provoca uno scorrimento che ha come effetto quello di permettere la disputa dei playout a squadre diverse rispetto a quelle individuate nella precedente graduatoria".
Il club pugliese, dopo la retrocessione del Palermo all’ultimo posto per illeciti amministrativi, era stato danneggiato dalla decisione del consiglio direttivo della Lega di B di abolire i playout. Una scelta che aveva alzato un polverone visto che in consiglio è presente la Salernitana di Lotito che ha invece beneficiato della cancellazione del playout.
Stando così le cose ai playout andrebbero Salernitana e Foggia. Tutto dipende però dal processo davanti alla Corte federale d’appello del Palermo, che in secondo grado punta a tramutare la retrocessione all’ultimo posto in una pesante penalizzazione: in quel caso il Palermo salverebbe la categoria, ai playout andrebbero Salernitana e Venezia. La sentenza tra oggi e domani.
RINVIATA LA SENTENZA SUL PALERMO: "CI DANNEGGIA" Rinviata al 29 maggio la decisione sul caso Palermo presso la Corte d'Appello federale. Il presidente del collegio, Sergio Santoro, si è infatti astenuto dal giudizio a seguito della notizia di stampa che lo vorrebbe coinvolto in inchieste giudiziarie come indagato. Dal canto suo, il Palermo "si rammarica che ancora una volta non sia riuscita ad ottenere tempestivamente risposta alle proprie istanze, per motivi estranei al procedimento in cui si trova coinvolta". "La decisione del presidente Santoro - si legge su una nota del club - espressamente motivata ai sensi dell'art. 51 cpc ultimo comma (sussistenza di gravi ragioni di convenienza), aggrava ulteriormente la posizione della società, che si trova a subire un ulteriore ritardo nella definizione della vicenda". Il Palermo annuncia anche che "all'udienza fissata per il prossimo 29 maggio la società, con i propri avvocati ribadirà con forza le proprie ragioni, per fare valere i diritti del club e della città, convinta di potere ribaltare l'ingiusta sentenza del Tribunale federale nazionale".