L'ex allenatore della Juve atteso da un confronto con la proprietà: il calendario non lo aiuta
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Tre sconfitte in tre gare interne. La storia di Andrea Pirlo con la Sampdoria rischia già di trasformarsi in un incubo. Il ko di ieri con il Cittadella, al Ferraris, ha aumentato il malumore della tifoseria blucerchiata, che al 96' ha fischiato sonoramente Murru e compagni. D'altronde quattro punti in cinque giornate sono troppo pochi per i liguri, intenzionati a riprendersi subito la Serie A con l'avvento del duo Radrizzani-Manfredi al timone del club. Il rischio concreto è di finire nei meandri della cadetteria, un campionato intricato che non perdona passi falsi.
Bisogna intervenire al più presto, tant'è che nelle prossime ore è previsto un incontro tra lo stesso Radrizzani e Pirlo per fare il punto: scontato che nel mirino ci finisca lo stesso tecnico, che domenica prossima rischia di finire pure peggio. Sì perchè all'orizzonte c'è la gara col Parma schiacciasassi in vetta alla classifica. Tra sei giorni quindi, l'ex centrocampista potrebbe essere seriamente a rischio esonero: dalla sua parte però, gioca il contratto fino al 2025 firmato in estate. Della serie, per mandarlo via servirebbe un bel sacrificio economico da parte della proprietà.
"Facciamo fatica soprattutto quando giochiamo in casa: ci sono ancora un po' di scorie dell'anno passato" - ha detto Pirlo al novantesimo - Per molti è la prima esperienza da professionista, dobbiamo fargli capire che nelle difficoltà non bisogna abbassare la testa ma avere il carattere per giocare a questi livelli. Una squadra giovane dovrebbe avere un altro spirito". Giovane appunto, con pochi uomini per la Serie B: in quel di Genova aver avallato un mercato 'non da big' è una della 'colpe' imputate allo stesso Pirlo. E a Nicola Legrottaglie che, insieme ad Andrea Mancini (figlio di Roberto), ha costruito concretamente la rosa.