Il caso del club ligure, retrocesso in Lega Pro in estate e ripescato in B una settimana fa. Risultato: non gioca. "Noi chiediamo solo di poterlo fare". Le scadenze e le posizioni
Alla sede del club hanno chiamato dalla BBC, e anche dal Telegraph. Gli inglesi e non solo: stampa e tv europee, incuriosite o meglio incredule. Loro come noi, del resto, nel vedere e voler capire come possa mai accadere che la società di calcio Virtus Entella Chiavari oggi, 26 settembre 2018, non possa giocare nel campionato di competenza senza aver commesso niente di niente. Né in Serie B, dove dovrebbe stare; né in Lega Pro, dove è cominciata la sua estate con il debutto, vincente, contro il Gozzano: 3-1 il 17 settembre. Poi tutti fermi.
"Siamo diventati una società fantasma", dice il team manager Matteo Gerboni,e la voce non nasconde la desolazione, chiamiamola così. "E la sofferenza -ci capirete- aumenta giorno dopo giorno. Allenatore, giocatori, si lavora da metà luglio, ci sono state due gare di Coppa Italia, una di campionato. E anche la possibilità di trattative coi giocatori diventa un problema".
Intorno il caos istituzionale dei tornei di Serie B e Lega Pro, ancora in attesa di una sistemazione definitiva. Ma il caso-Entella, nello specifico, c'entra poco (niente) con questo caso, e oltrepassa un po' tutto e tutti, per l'assurdità dei suoi contorni, e contenuti. Frutto dell'ultimo torneo di Serie B, con la retrocessione dell'Entella (19.o posto) maturata sul campo, e il ripescaggio stabilito lo scorso 20 settembre dal Collegio di Garanzia del Coni a seguito del meno 15 inflitto al Cesena, penalizzazione -così ha scritto il Coni- da infliggere nella stagione scorsa e non in quella in corso, dal momento che il club romagnolo è fallito. Dunque, sulla base della classifica dell'ultimo torneo di B, Cesena ultimo in graduatoria -si era classificato 13.o- retrocesso in Lega Pro. Entella 18.o e dunque salvo. Ripescato verrebbe da dire, ma sarebbe quasi un termine improprio. Salvo e iscritto -di diritto- alla B 2018-'19.
Ma a una settimana dalla sentenza, tutto è fermo. La Federcalcio non ha applicato la sentenza del Coni, probabile se non scontato che provvederà a impugnarla, così come ha già fatto la Lega di Serie B, bloccando così l'iscrizione dell'Entella al campionato. E sua volta, la Lega Pro ha ovviamente sospeso tutte le partite in calendario dell'Entella nel torneo. Fantasmi.
E ora? "Abbiamo inviato una lettera alla Federcalcio, al commissario Fabbricini: nessuna risposta, fino a oggi. All'inizio della prossima settimana -dice Gerboni- andremo a Roma per incontrarlo, se lo vorrà. I giocatori sono pronti ad andare a Roma per un sit-in di protesta. Noi non abbiamo pretese: chiediamo soltanto di poter giocare, com'è ovvio". L'ovvietà che per le istituzioni, al momento, non esiste. C'è una data: lunedì 9 ottobre, quando il Tar si pronuncerà sulla richiesta della Lega di B che chiede di sospendere la sentenza del Collegio del Coni. Ma quella è una prima data, non l'atto. Può essere -rischio reale- che i fantasmi dell'Entella continuino a essere tali fino alla fine di ottobre. Con tante scuse, magari, alla fine. Ma no. Non vogliamo credere che sia così.
L'Europa ci guarda...