Il quotidiano La Repubblica riporta il verbale dell'audizione dell'uruguagio sul test farsa di Perugia
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Nuovi particolari sul caso Suarez. O meglio, il quotidiano La Repubblica riporta oggi l'intero verbale dell'audizione dell'ex giocatore del Barcellona, ascoltato nel corso dell'inchiesta della procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone per l'esame farsa dello scorso settembre presso l'Università per Stranieri del capoluogo umbro. Inchiesta, lo ricordiamo, in cui sono indagati per falso ideologico e materiale gli ex vertici dell'Ateneo, l'esaminatore Lorenzo Rocca (ha già patteggiato una condanna di un anno), Stefania Spina e l'avvocato della Juve Maria Turco. A questi si aggiungono il ds juventino Fabio Paratici e l'altro avvocato del club, Luigi Chiappero, accusati di false dichiarazioni ai pm. Per gli inquirenti il passaggio chiave nell'audizione di Suarez (che non è indagato) è quello in cui l'uruguagio racconta che "la professoressa Spina" gli "ha mandato la mail con l'allegato pdf e ha detto che dovevo studiarlo bene perché quel testo poteva essere chiesto all'esame".
Un interrogatorio sostenuto da Suarez lo scorso 18 dicembre che per i pm Paolo Abbritti e Giampaolo Mocetti avvalora la tesi che l'esame di italiano è stato una farsa e che svela anche altri particolari della trattativa di mercato tra il giocatore e la Juve. In particolare, tra le tante cose, Suarez racconta che il primo a chiamarlo fu Nedved, dopo di che arrivò la telefonata di Paratici: "Mi disse - racconta Suarez riferendosi al ds della Juve - che mi avevano contattato perché pensavano che avessi il passaporto italiano come mia moglie. Gli risposi che non lo avevo, avevo solo iniziato a fare la relativa pratica chiedendo tutti i certificati necessari nei Paesi in cui ho vissuto". Dopo i primi approcci però arriva il problema del tempo non sufficiente per portare a termine l'iter burocratico: "Il mio avvocato aveva parlato con Paratici e aveva saputo che era difficile ottenere la cittadinanza. Allora ho deciso di proseguire comunque la pratica per ottenere il passaporto. Non ricordo la data esatta ma era durante le lezioni".
Fino al 14 settembre Suarez era prontissimo e deciso a venire a Torino per vincere la Champions: "Sì, però dopo ho detto a Spina (la professoressa) che non sarei più venuto alla Juve". In ogni caso l'esame fu sostenuto: "Il giorno stesso Paratici mi chiamò quando ero in aeroporto per dirmi che avevo fatto la scelta migliore per la mia famiglia. Due giorni dopo mi chiamò il presidente Agnelli per dirmi che era dispiaciuto che la trattativa non era andata a buon fine e mi ringraziava per quanto avevo fatto per facilitare la trattativa, anche forzando i rapporti con il Barcellona. Agnelli mi disse che con il calcio non si possono mai fare programmi certi. Con lui non avevo parlato prima di allora".