Kvaratskhelia con qualche problema di memoria, Ikoné rigore nel deserto
KVARATSKHELIA 6
La sua situazione sentimentale con il calcio sta tutta nella differenza tra uno che nella passata stagione declamava il De Rerum Natura di Lucrezio ogni volta che scendeva in campo e uno che ora recita a malapena, il codice fiscale. E, tra l’altro, se l’è ricordato solo nel tocco che ha portato al vantaggio. KVARATSKHELIA 6
IKONÉ 4
Che dire, è difficile spiegare 43’ in cui ha giocato con la racchetta anti-maledizioni in mano, generando piccole scariche elettriche per eliminare le dannazioni volanti dei tifosi viola. Per una volta, nessun ronzio. In parole povere: fa bollire l’acqua per la pasta del pareggio e poi butta lo zucchero…
ZERBIN 8,5
Segna i primi due gol con la maglia del Napoli, mettendo in pratica tutte le ore extra di allenamento fatte in passato con Spalletti. Quando si dice di un giocatore: bravo, grazie per la disponibilità, sei subentrato con la testa giusta: il trauma cranico l’ha fatto prendere alla Fiorentina.
ARTHUR 6,5
Nei mesi scorsi ha fatto un percorso con un terapeuta, non pensa più negativo e si vede. Dicono che non c’è ancora la sua impronta sulla Fiorentina, ma sulla sabbia verde di Riad la sua è l’unica che non viene spazzata via dal vento.
SIMEONE 8
Ha un bloc-notes dove prende appunti sul periodo che sta attraversando da calciatore e in esclusiva mondiale l’abbiamo sbirciato per voi: traducendo dallo spagnolo, sulla pagina del 18 gennaio 2024, c’è scritto: “Sto godendo come un riccio”, esemplare citazione del maestro social Matty Il Biondo.