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VERSO LA FINALE

Supercoppa Italiana, Conceiçao verso Inter-Milan: "Spero la squadra stia meglio di me"

Le parole del tecnico rossonero alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana: "Simone Inzaghi è un amico"

05 Gen 2025 - 11:34

Ai tifosi del Milan si è presentato guidando il Diavolo al successo in rimonta contro la Juventus dopo pochi giorni di allenamento. Sergio Conceiçao, che ha preso il posto di Paulo Fonseca l'ultimo giorno del 2024, ora è chiamato a un'altra impresa titanica: vincere il Derby e conquistare subito un trofeo come la Supercoppa Italiana. L'occasione è ghiotta, ma la montagna da scalare è una della più complicate nel panorama calcistico italiano: "Spero la squadra stia meglio di me - ha scherzato sottolineando il perdurare dello stato febbrile -. Abbiamo un giorno in meno di riposo e diversi giocatori al rientro da infortuni che non saranno al meglio, ma proveremo a fare in modo di vincere la partita". Restano i dubbi sulla presenza di Leao: "Nell'ultimo allenamento valuterò se sarà a disposizione, ma sicuramente non avrebbe i novanta minuti nelle gambe".

LE PAROLE DI SERGIO CONCEIÇAO IN CONFERENZA

Come sta lei e come sta la squadra?
Spero che la squadra stia meglio di me visto che io non sono al meglio. Stiamo preparando questa finale contro l'Inter che è una squadra forte e abituata negli ultimi anni a vincere. Loro giocano insieme da tanto tempo, ma guardiamo noi stessi e nelle difficoltà dobbiamo essere uomini e prenderci le nostre responsabilità. Abbiamo un giorno in meno di riposo e diversi giocatori che rientrano dagli infortuni e non possono essere al meglio, ma non sono alibi.

Col Porto ha giocato altre finali, com'è disputarne una da ex?
Non ho sensazioni particolari, rispetto ogni squadra in cui ho giocato. Vivo questa vigilia senza sentimenti diversi, io ho tanta voglia di preparare al meglio la partita per dare ai ragazzi le indicazioni giuste per provare a battere l'Inter. Alla base dobbiamo avere la fame di vittoria, mezzo passo è stato fatto ora ci manca l'altro. Siamo fiduciosi anche se abbiamo delle difficoltà da affrontare.

Quanto ha influito Eriksson nel percorso suo e di Inzaghi da allenatore?
Ho avuto tanti bravi allenatori, con Eriksson ho avuto un rapporto fantastico. Non l'ho mai visto arrabbiato, diventava solo rosso. Ho Sven nel cuore così come tutti i giocatori di quella squadra. Ho avuto anche Sacchi e Malesani, allenatori italiani bravi che sono stati una bella scuola. L'Italia è stata una mia seconda casa e mi fa molto piacere essere qui ora ad allenare un club storico come il Milan.

Come sta Leao?
Sicuramente non ha i novanta minuti nelle gambe, ma prima devo vedere se è disponibile nell'ultimo allenamento.

Ti senti fortunato ad iniziare con una semifinale e finale?
La fortuna non arriva se non lavori. Arriva se lavori tanto, se sei serio. Puoi avere tutta la fede del mondo, se no se resti a casa e preghi per i gol non li avrai mai, ma devi farli. Noi dobbiamo avere fame, organizzazione e un po' di fortuna.

Com'è il suo rapporto con Inzaghi? È stato un errore non stringergli la mano?
Ci sono episodi che succedono nel calcio. Non c'è stata mancanza di rispetto, siamo uomini di campo e succede. Simone sarà mio amico prima e dopo la partita, durante il match no.

© Getty Images

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LE PAROLE DI TIJJANI REIJNDERS IN CONFERENZA

La vittoria contro la Juventus in rimonta vi ha dato carica per la finale?
Non siamo stati aggressivi abbastanza nel primo tempo contro i bianconeri, mentre nella ripresa abbiamo dimostrato di poter fare meglio e con più intensità. Nella ripresa abbiamo creato più occasioni e abbiamo meritato di qualificarci per la finale.

Ti ha fatto piacere ritrovare Pioli con molti più gol all'attivo?
È stato bello rivederlo e abbiamo scherzato sul fatto che non segnavo mai. Nella passata stagione avevo meno occasioni per trovarmi davanti alla porta, quest'anno gioco più offensivo.

Qual è la sensazione di vincere un trofeo?
Una bella sensazione, posso vincere il mio primo trofeo ed è una grande opportunità. Possiamo cambiare le cose.

A fine partita dopo la Juventus avete creato un cerchio di squadra: questo deve essere il vostro spirito?
Lo spirito è sempre stato questo, ma credo che dovremmo avere più fiducia in questo gruppo. Dobbiamo sentirci più come una famiglia e penso che quello sia stato un bel segnale.

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