Chiunque adesso potrà proporre la nascita di un nuovo torneo: in bilico i campionati nazionali. Sempre all'insegna dei soldi
di Arturo Calcagni© Getty Images
Liberi tutti. La decisione della Corte di Giustizia, che di fatto spiana la strada alla Superlega (e non solo), promette di cambiare gli scenari del calcio ad altissimo livello. D'ora in poi, chiunque potrà organizzare un torneo facendo concorrenza a Uefa e Fifa, ma c'è di più: un qualunque club potrebbe essere libero di partecipare, ad esempio, sia alla Champions League che a un'altra competizione ispirata alla coppa delle grandi orecchie.
Da qui il liberi tutti di cui si parlava all'inizio, con alla base una sola, grande logica: aumentare i ricavi. Il pericolo ovviamente potrebbe essere la totale svalutazione dei campionati nazionali, i quali rischiano seriamente di diventare dei normalissimi tornei di allenamento in vista degli impegni internazionali, quelli che veramente garantiscono introiti economici di altissimo livello. Naturalmente si tratta sempre di ipotesi: al momento gli unici club che non hanno ancora lasciato l'originario progetto della Superlega sono Real Madrid e Barcellona. Negli scorsi mesi ha proceduto all'addio pure la 'nuova' Juventus dopo il cambio della dirigenza e i saluti di Andrea Agnelli, tra i promotori della competizione lanciata nella notte del 19 aprile 2021.
I primi a uscire dal progetto, ai tempi, furono i top inglesi spinti soprattutto dai tifosi oltremanica: questi ultimi temevano che il calcio diventasse elitario. Il motivo? Ai 12 club fondatori infatti (ossia Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur), era garantita la partecipazione al di là dei risultati ottenuti in campionato. Un 'pericolo' che la nuova Superlega ha già promesso di eliminare garantendo equa competitività e una modalità di accesso alla competizione uguale per tutti i club e che vada oltre la rispettiva storia. Nel processo di avvicinamento ai tifosi, c'è anche la volontà di rendere gratis le partite per tutti, cosa annunciata da A22 subito dopo la sentenza odierna. Una prima bozza del nuovo torneo è stata presentata: in ballo 64 squadre e tre leghe con promozioni e retrocessioni.
In un quadro complesso e ricco di scenari, c'è però anche da fare i conti con i contratti firmati: i club si sono impegnati a stare nel'Eca, che ha già condannato profondamente la Superlega. I contratti delle coppe inoltre, sono validi fino al 2027. Senza dimenticare quanto deciso dalla Figc ai tempi e ribadito da Gravina "Chi aderisce poi starà fuori dalla Serie A". Questo in Italia, ma anche nei singoli stati stranieri le varie istituzioni si erano espresse contro la Superlega: addirittura in Inghilterra è in cantiere una legge che rende incompatibile partecipare alla Superlega per un club inglese. Insomma siamo davanti a un vero e proprio ginepraio: la sensazione è che saranno scomodati ancora tanti tribunali con sentenze annesse.