"Intimiamo a UEFA di desistere e cessare ogni comportamento anti concorrenziale che miri ad escludere A22 dal mercato europeo delle competizioni transfrontaliere"
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Nuova puntata della battaglia a distanza tra la Superlega e la Uefa. "Il Presidente della UEFA ha parlato pubblicamente, dandone una descrizione errata, di una lettera, nella quale chiediamo a UEFA di adeguarsi alle normative europee e alle decisioni dei tribunali, cessando ogni attività che ostacoli le iniziative di A22 - si legge sul profilo X di A22 Sports, la società nata per sviluppare la nuova Superlega - Dal momento che stiamo conducendo un dialogo pubblico sul futuro del calcio europeo, pubblichiamo qui la lettera in questione, con la quale intimiamo a UEFA di desistere e cessare ogni comportamento anti concorrenziale che miri ad escludere A22 dal mercato europeo delle competizioni transfrontaliere".
"Gentili Signori, scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione in merito al comportamento dell’UEFA nei confronti delle iniziative commerciali di A22 Sports Management, S.L. (“A22”). Tale comportamento ha già causato danni materiali ad A22 (e ad altre parti), danni che continuano ad aumentare - si legge nella lettera - Il business di A22 riguarda la progettazione, promozione e organizzazione, tra le altre cose, di competizioni tra club di calcio europei. A22 ha il diritto di svolgere queste attività senza limitazioni diverse dalle leggi applicabili. In particolare (come ben sapete), le attività commerciali di A22 includono la consulenza alla European Super League Company, S.L. (la “Super League Company”) e a qualsiasi altra parte che essa ritenga opportuna di volta in volta, in progetti che possono competere sul mercato con le competizioni promosse dall’UEFA.
Dall’aprile 2021, il comportamento anticoncorrenziale e le azioni dell’UEFA nei confronti di A22 (supportate da diverse federazioni nazionali e leghe che agiscono in modo coordinato con l’UEFA) sono mirate a frustrare le iniziative commerciali di A22. Tali azioni sono state varie e diffuse. Comprendono la costante e inaccettabile denigrazione della reputazione di A22 nei media e altrove, oltre alle pressioni e alle minacce fatte dietro le quinte ai club europei per impedire loro di considerare progetti potenziali che coinvolgono A22 e per spingerli ad annunciare pubblicamente il loro sostegno alle competizioni dell’UEFA.
Queste azioni hanno un solo obiettivo, escludere A22 dal mercato europeo delle competizioni transfrontaliere in cui l’UEFA ha il monopolio. Tali azioni sono intraprese dall’UEFA in palese violazione dell’inibitoria protettiva emessa nell’aprile 2021 a favore della Super League Company e dei suoi partecipanti, un’ingiunzione emanata dal tribunale di primo grado e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Madrid (Audiencia Provincial de Madrid) nel gennaio 2023. Oltre a ignorare una valida ordinanza del tribunale, il comportamento e l’abuso della posizione dominante da parte dell’UEFA hanno anche indotto varie controparti a violare contratti privati, costituendo un evidente e classico esempio di interferenza illecita nonché una violazione della legge europea sulla concorrenza.
Come indicato nella chiara sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea il 21 dicembre 2023, nel caso della Super League Company/A22 vs. UEFA/FIFA (la “CJEU Ruling”), A22 ha il diritto indiscutibile di operare liberamente nell’Unione europea su un piede di parità con l’UEFA per quanto riguarda l’organizzazione delle competizioni calcistiche.
Data l’inibitoria protettiva sopra menzionata e la sentenza della CJEU, siamo sconcertati nel vedere che l’UEFA ha continuato, e addirittura intensificato, il suo comportamento anticoncorrenziale nei confronti di A22 su tutti i fronti e abbiamo prove sufficienti del comportamento dell’UEFA e delle minacce di sanzioni rivolte a diversi club europei.
Di conseguenza, chiediamo formalmente che l’UEFA e i suoi dirigenti, con effetto immediato: a) cessino ogni forma di azione anticoncorrenziale nei confronti di A22, delle sue iniziative commerciali, dei suoi partner e direttori e b) istruiscano ogni terza parte affiliata all’UEFA o agente sotto la sua influenza o direzione (inclusi, ma non solo, leghe nazionali e federazioni nazionali) a fare altrettanto. Azioni anticoncorrenziali continue intraprese dall’UEFA con l’obiettivo finale di escludere concorrenti come A22 dal mercato europeo delle competizioni tra club sono illegali e aggraverebbero i danni già sostanziali causati dall’UEFA a seguito delle sue azioni precedenti.
Ci riserviamo pienamente tutti i diritti di intraprendere azioni appropriate in tutte le giurisdizioni rilevanti contro l’UEFA e, se del caso, i dirigenti dell’UEFA, cercando sia le misure correttive pertinenti che il risarcimento corrispondente per i danni materiali che tale comportamento anticoncorrenziale ha già causato e continua a causare ad A22, ai suoi progetti e ai suoi partner".