Marco Tardelli ha visto per la prima Gigi Riva in televisione rimanendone subito folgorato. Una potenza di tiro che in pochi possedevano e che hanno colpito in maniera prepotente l'ex calciatore della Juventus come raccontato sulle colonne de La Stampa: ""Ero un ragazzino che impazziva per il calcio, le mie giornate le trascorrevo all’oratorio a correre dietro ad un pallone che fortunatamente era già di gomma o di cuoio e non di stracci - ha raccontato Tardelli -. Giocavo attaccante mi piaceva fare gol, mi piaceva superare il portiere, era per me una gioia immensa. Quando incontrai per la prima volta Gigi Riva, lui era dentro uno schermo televisivo ed io ero al bar con gli amici a guardare una sua partita: rimasi folgorato. Da quel momento volevo diventare come lui".
Un amore a prima vista che è stato omaggiato nel migliore dei modi nel corso della sfida contro la Germania Ovest a Madrid nel luglio 1982 e che vide Tardelli realizzare un gol che è rimasto nella storia non solo del calcio, ma dell'intero paese: "Il destino però ha voluto che usassi proprio il mio sinistro per un gol nella finale del mondiale. Anche quello nel mio cuore era un omaggio a Gigi. Non ero un suo amico stretto, ma sono sempre stato un suo grande estimatore, l’ho sempre considerato un uomo vero, rispettato da tutti gli sportivi e non solo. La prima volta che l’ho incontrato sul campo è stato a Pisa in una amichevole. Potete immaginare la mia emozione, non riuscii neanche ad avvicinarmi. Fortunatamente un giornale pubblicò una foto che tengo incorniciata con grande gioia".