La maglia della Pontelambrese appoggiata sulla bara ha accompagnato l'ultimo saluto a Carlo Tavecchio, l'ex presidente della Federcalcio morto sabato. Tante le personalità che hanno voluto essere presenti ai funerali, celebrati nella chiesa parrocchiale di Ponte Lambro: dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, all'attuale presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, il suo vice, Umberto Calcagno, il n.1 della Lega Dilettanti, Giancarlo Abete, il presidente del Torino e del gruppo Rcs, Urbano Cairo, l'ad dell'Inter, Giuseppe Marotta, Damiano Tommasi, il vicepresidente del Monza, Adriano Galliani, l'ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali, l'assessore regionale lombardo, l'olimpionico Antonio Rossi, il presidente dell'Associazione allenatori, Renzo Ulivieri, e poi il vice segretario dell'Uefa Giorgio Marchetti e tutti i presidenti dei Comitati regionali e il presidente del Coni lombardo, Marco Riva, Demetrio Albertini e Pierluigi Marzorati.
Chiesa gremita e tante corone inviate da tutte le società, gli stendardi della Figc, del Coni, della Lega Dilettanti, dell'Inter. A officiare don Stefano Dolci, che nell'omelia ha ricordato l'impegno profuso da Tavecchio nel mondo sportivo e non solo, sottolineando l'impegno di Tavecchio per il volontariato e per i giovani. "Carlo ha sempre portato nel cuore questa comunità e il mondo dello sport soprattutto a livello giovanile - le parole del parroco - oggi siamo qui in tantissimi per un saluto di commiato. Intorno a Carlo si raduna oggi il mondo dello sport, grande metafora della vita, e forse proprio per questo lui supportava molto i giovani. Vivere seriamente lo sport può essere davvero un'occasione di cresciuta umana, che fa bene sia per il singolo che per la società". Al termine della messa il corteo funebre ha accompagnato la bara di Tavecchio al cimitero del paese. accolta dai bambini della scuola calcio della Pontelambrese schierati ai due lati.
"Carlo Tavecchio era una persona vera, profonda sincera, gli abbiamo voluto bene al di là della diversità di vedute. Era l'emblema della dirigenza quella sana, quella pulita, del volontario, dell'appassionato fino all'ultimo istante". Così il ministro Abodi all'esterno della chiesa di Ponte Lambro dove si sono celebrati i funerali: "Conta ricordare Tavecchio oggi, ma conterà ricordarlo nelle nostre giornate di lavoro perché quello spirito comunque rimanga", ha concluso Abodi.