I fan della squadra piemontese hanno abbandonato il settore centrale della Curva Maratona chiedendo un confronto con la squadra
Si respira un clima di tensione in casa Torino con i giocatori che sono stati contestata dai tifosi nel corso del match di Coppa Italia. La sconfitta patita con il Frosinone è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso e fatto perdere la pazienza al popolo granata, che ha fischiato a lungo i suoi durante il breve intervallo fra i due tempi supplementari che hanno regalato l'accesso agli ottavi alla squadra di Di Francesco.
I gesti di contestazione sono stati ignorati da Ricardo Rodriguez e compagni, nonostante i numerosi inviti di un incontro provenienti dalla Curva Maratona. I tifosi hanno preso di mira anche il presidente Urbano Cairo a cui sono stati rivolti numerosi cori nei quali veniva richiesta la cessione del club visti i risultati deludenti accumulati in questa parte di stagione.
Da parte sua, il numero uno del Torino, ha risposto poco dopo la gara sottolineando come il risultato emerso dal Comunale sia stato in realtà frutto di una serie di errori arbitrali: "C'è un fallo su Gineitis nel primo gol del Frosinone, ma non secondo me, secondo Cesari. Poi manca un rigore: bisogna buttarsi allora... Davvero uno scandalo! Terribile: un gol dato che non c'era e un rigore tolto che c'era. Peggio di così non si può - ha spiegato Cairo nel dopo-partita -. Non c'è dubbio: il gol non c'era e il rigore c'era. Più di così cosa bisogna fare? Senza contare che loro hanno fatto un tiro in porta in tutta la partita, forse due".
Il presidente ha accordato ancora una volta la fiducia a Ivan Juric il quale ha confermato la linea sostenendo come il match sia stato deciso da una serie di episodi sfavorevoli: "Oggi abbiamo creato tanto in avanti e concesso poco dietro, purtroppo è andata così - ha sottolineato il tecnico croato -. Gli episodi sono stati tutti contro di noi, sono stati devastanti. Il loro portiere ha parato l'impossibile, i miei ragazzi hanno dato veramente tutto. Siamo partiti con le due punte Zapata e Sanabria, poi Pellegri ha avuto un problema al flessore".
Le spiegazioni dei vertici non sono bastati per tranquillizzare gli ultras che, dopo aver lasciato libero il settore centrale della Maratona, nel secondo tempo supplementare si sono spostati verso il primo anello continuando la propria contestazione che è proseguita anche fuori dallo stadio in attesa di poter incontrare i giocatori, usciti però dopo oltre un'ora dal termine dell'incontro.