Ha l'aria di essere già una sfida-verità quella della Dacia Arena: l'Udinese si affida a Lasagna e Maxi Lopez per schiodarsi dagli unici 3 punti raccolti in classifica e dare una decisa inversione di tendenza a un andamento che fin qui vanta, si fa per dire, 3 sconfitte su 4. Il Torino, privo di Acquah e con il debuttante Lyanco in difesa, cerca il salto di qualità per presentarsi al derby con la Juve rimanendo nelle zone nobili della classifica. E proprio in vista della stracittadina, Mihajlovic ha avvisato e "minacciato" i suoi: "Chi tira indietro la gamba pensando al derby, con la Juve non giocherà".
Uno che la gamba indietro non la tira mai è capitan Belotti, che dopo soli 9 minuti mette la gara in discesa per il Toro piombando come un falco su una respinta centrale di Scuffet, non perfetto nel respingere un tiro da fuori di Ljajic. Il Toro dei primi minuti è più attendista che concentrato sulla costruzione del gioco: a provare a farlo, e con manovre ragionate, sono i padroni di casa che trovano in De Paul, abile a sfruttare la corsia debole dei granata (quella di sinistra dove Niang e Molinaro sono in difficoltà) la qualità e le giocate migliori. L'argentino mette in area diversi palloni interessanti di cui uno mal sfrutatto da Lasagna che in spaccata non trova la porta sciupando così l'occasione più ghiotta del primo tempo. Un primo tempo in cui il Toro deve ringraziare il minuto di scarsa lucidità di Hallfredsson che prima perde un pallone velenoso sulla propria trequarti poi, sugli sviluppi della stessa azione, devia goffamente alle spalle di Scuffet (sotto le gambe, per la precisione) un cross di Belotti, capace di trasformare in oro i primi due palloni finiti sui suoi piedi. Il 2-0 ha i suoi effetti portando più tranquillità ai granata che sfiorano due volte il tris con Belotti (prima ben assistito da Iago poi da Ljajic) e qualche affanno ai bianconeri che perdono lucidità in fase di manovra e lasciano sempre più spazi in difesa.
Le mosse della disperazione di Delneri (fuori Danilo e Hallfredsson per Angella e Jankto) riaprono subito il match a inizio ripresa grazie al rigore procurato dal centrocampista ceco, affossato da N'Koulou, e trasformato da De Paul. E la gara diventa frizzante con occasioni ed errori da entrambi i lati: il più clamoroso è quello del Gallo Belotti che sciupa un contropiede in due contro uno che avrebbero chiuso sul nascere i tentativi di rimonta di un'Udinese che prova a restare viva e si fa vedere dalle parti di Sirigu con Lasagna e il solito De Paul. Ci pensa però il colpo da biliardo di Ljajic a ridare, in teoria, tranquillità a Mihajlovic dopo che Scuffet era già stato chiamato agli straordinari su Iago Falque e Belotti: l'ex interista stoppa in area una respinta di Nuytinck e di destro trova l'angolo più lontano. Ma siccome al Toro piace complicarsi la vita e De Paul vuole confermare fino in fondo il titoli di migliore tra i suoi, ecco che arriva il gol del 2-3 che tiene tutto in discussione. E' sempre l'argentino ad avviare l'azione, la più rocambolesca, con un tiro deviato da N'Koulou e alla fine dal fianco di Lasagna. Sirigu è battuto e i granata devono patire fino al 94' quando Ansaldi salva tutto in piena area. Il cuore dei bianconeri non basta e Delneri è costretto a incassare la quarta sconfitta in cinque partite. Vola invece Mihajlovic che si piazza alle spalle di Napoli, Juve e delle milanesi ma davanti alla Roma. In attesa del derby della Mole, mai come quest'anno derby da alta quota.