L'ex tecnico in esclusiva a 4-4-2: "Mihajlovic va confermato, la clausola di Belotti va alzata a 200 milioni"
Emiliano Mondonico parteciperà alla grande festa per la riapertura del Filadelfia e in esclusiva a 4-4-2 racconta le sue emozioni: “La cosa più simpatica è che l’ultimo allenatore che si è allenato lì sono stato io. Ho visto la fine del Filadelfia anche se quello stadio non finirà mai, e ora sono contento di questo nuovo inizio. Non è tanto la struttura ma è l’aria che si respirava in quel luogo. Vedremo se sarà ancora la stessa".
Mondonico che difende Mihajlovic messo in discussione anche da una parte della squadra: "Bisogna prendere i giocatori che vuole lui perché ha dimostrato di essere un mister con personalità. Devi prendere dei ragazzi che hanno il suo stesso modo di vedere il calcio. Quando allenava la Serbia mi parlava di alcuni giovani dei quali era innamorato, punterei su quelli. Confermerei Sinisa perché ha dato un guizzo in più alla squadra ma bisogna prendere quei 3-4 giocatori che lui chiede.
Anche su Belotti pochi dubbi: "Metterei la clausola a 200 milioni. E’ uno dei pochi punti fermi di questo Torino, si può costruire la squadra intorno a lui anche se nelle ultime gare ha dimostrato di essere distratto da tutte queste voci di mercato. Io lo conosco bene, già ai tempi dell’Albinoleffe si vedevano le sue qualità e una conferma del Gallo direbbe molto sulla volontà di Cairo e della società".
"Non giudico la stagione del Torino in modo è positivo. Poteva e doveva fare di più, anche se è stata una stagione senza preoccupazione. Questa squadra poteva arrivare più in alto ma ha buttato via troppe gare, avrebbe potuto fare almeno 10 punti in più, quelli che potrà dargli il Filadelfia. E’ stato un campionato anomalo, anche perché le squadre che avrebbero lottato per non retrocedere si conoscevano già a Natale, e poi c’è stato il record di gol segnati che per un allenatore italiano come me non è il massimo. Per me la gara perfetta deve finire 0-0. Io ho giocato nel Toro negli ani sessanta e allora bastava vincere con la Juventus e il campionato era perfetto. Addirittura se segnavi ai bianconeri avevi di diritto il contratto per l’anno successivo. E anche quest’anno con il pareggio in casa della Juve ha realizzato il suo obiettivo ma questa cosa non va bene. Bisogna alzare l’asticella e fare un passo in avanti. Quando invece allenavo i granata la situazione era invertita, noi giocavamo in Europa e la Juve salvava la stagione battendoci".
La chiusura è sulle finali europee: "La finale europea dell’Ajax contro lo United? Quando abbiamo affrontato noi l’Ajax in finale era una squadra al vertice del calcio europeo e tutti noi imitavamo quella squadra. Aveva nel settore giovanile gli elementi migliori e aveva la squadra dall’avvenire più roseo. La finale di Cardiff? Attraverso le parole dei giocatori ci si farà un’idea di come stanno le due squadre. La squadra che sarà sicura di spaccare il mondo sarà quella che avrà paura ma per il calcio italiano sarebbe un bene la vittoria della Juventus”.