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STASERA IL DERBY

Tra Milano e l'Europa: Inzaghi e Pioli si giocano la testa

Inter e Milan si sfidano per la prima volta nella storia da capoliste prima di riaffacciarsi alla Champions: non è decisiva per lo scudetto, ma la sfida del Meazza può pesare moltissimo

di Alessandro Franchetti
16 Set 2023 - 09:00

Le abbiamo lasciate solo qualche mese fa al centro di una città che ribolliva per la doppia semifinale di Champions. Le ritroviamo nel mezzo di un settembre che è coda d'estate e inizio di una lunga marcia che ha una stella sullo sfondo. Inter e Milan, per la prima volta nella storia (incredibile) una di fronte all'altra da capoliste solitarie, sono come nella canzone di Ligabue: vive, morte o X. E tutto, forse mai come questa volta, sembra davvero possibile, perché dentro un'attesa che è stata lunga, causa nazionali, e silenziosa, c'è innanzitutto la curiosità di capire quanto sia cambiato dagli euroderby a oggi. Stravinti dall'Inter, come noto. Stasera chissà.

Inter-Milan è il trampolino per la Champions e non solo perché settimana prossima Inzaghi e Pioli cominceranno il proprio cammino nei gironi (i nerazzurri contro la Real Sociedad, i rossoneri con il Newcastle), ma anche perché dopo anni di limbo sono tornate a far sentire la propria voce tra le grandi del Vecchio Continente. Sembrerebbe scontato per due squadre con un passato così importante, invece la salita è stata lunga e complicata e adesso, arrivati in cima, c'è una voglia matta di rituffarsi a capofitto nelle sfide più difficili.

In questo, ma non solo, Inter-Milan è un punto di partenza. Un punto di partenza verso un campionato con la seconda stella come obiettivo comune e dichiarato e un punto di partenza verso una stagione che tutti si immaginano ricca di soddisfazioni. Perché, quale che sia il risultato di questa sera (ore 18 il fischio d'inizio), Inzaghi e Pioli hanno in mano le chiavi di due fuoriserie. Fanno paura, e non solo in Italia. 

Nel lungo avvicinamento al derby abbiamo parlato di tutto, scandagliato umori, toccato con mano paure (ahi, le nazionali, che incubo per i club...), ascoltato la voce dei protagonisti. Quello che abbiamo solamente potuto sfiorare è la realtà dei fatti, perché la domanda di tutti, interisti compresi, è se e quanto il Milan sia riuscito a colmare l'ampio gap che qualche mese fa divideva le due squadre di Milano. E' stato chiesto a Inzaghi e Pioli, entrambi hanno schivato la risposta. Un po' per sana pretattica, un po' perché crediamo non lo sappiano nemmeno loro. 

La vigilia si è portata dentro anche qualche bugia. Inzaghi ha parlato di Milan nel gioco simile a quello della passata stagione. Non è così e il tecnico dell'Inter lo sa benissimo, tanto che ha passato i giorni (pochi) disponibili a cercare di mandare a memoria i nuovi movimenti dei rossoneri. Pioli ha raccontato invece di aver ampiamente mandato in archivio i derby di Champions. Anche questa è una mezza bugia: le due sconfitte europee, unite a quella del ritorno in campionato e alla Supercoppa hanno lasciato dentro la sensazione di essere un gradino sotto e questa consapevolezza deve essere trasformata in scintilla se il Milan vuole davvero scagliarsi come una bomba sul campionato. 

Quel che è certo, perché il senso d'Europa è rimasto dentro a entrambe, è che sarà un derby bello. Veloce, aperto, giocato faccia a faccia, scontro su scontro, in uno contro uno che sono diventati il marchio di fabbrica del nuovo football, che è più coraggioso che attento o attento proprio perché il coraggio porta lontano le insidie. Da lontano, sia per Sommer che per Maignan, possono arrivare quelle del derby. Inter e Milan attaccano gli spazi come nessuno in Italia e poche in Europa. Sono letali nelle ripartenze, capaci di venir fuori con tre passaggi e filare fino alla porta avversaria. Thuram ha aggiunto questa qualità ai nerazzurri, Pulisic l'ha raddoppiata nei rossoneri, che prima si appoggiavano al solo Leao. Ma il derby si deciderà nel cuore più profondo delle milanesi: le mezzali di Inter e Milan hanno gamba e capacità di inserimento, coprono tanto campo, sono estremamente europee. Lì nel mezzo, tornando a Ligabue, si farà il derby. Fuori i secondi, la sfida può cominciare. 

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