Non si spegna la polemica sulla decisione di Fifa e Uefa di riammettere le squadre giovanili russe alle competizioni internazionali a patto che si tratti di formazioni composte da minorenni. Il principale ente mondiale ha infatti dato il via libera nella giornata di giovedì 5 ottobre seguendo a ruota le indicazioni proposte dai colleghi europei a patto che le compagini giochino sotto il nome di "Unione Calcio Russa" senza che siano ammessi bandiera, inno e divisa nazionale. La scelta ha indispettito la Federcalcio Ucraina che ha intimato che un cambio di posizione. "Chiediamo a Fifa e Uefa di opporsi alla violenza e all'aggressione della Federazione russa. Chiediamo che queste decisioni siano riviste in quanto violano i diritti dei bambini ucraini che sono stati privati ; dalla Russia del diritto di allenarsi in sicurezza e di vivere semplicemente nella loro patria senza la minaccia di essere rapiti, violentati o uccisi. Il regime russo di occupazione continua a uccidere e rapire bambini ucraini, distruggendo infrastrutture civili, inclusi stadi e scuole sportive, e senza lasciare ai bambini ucraini la possibilità di praticare sport o di vivere una vita normale". Secondo Kiev la Russia "ha privato della vita centinaia di nostri bambini. Allo stesso tempo, la Uefa e la Fifa stanno riportando i bambini russi a competere e loro, per colpa di queste organizzazioni, si convinceranno che il loro paese ha il diritto di uccidere gli altri e che sta facendo le cose giuste."