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Udinese, ora Iachini è a rischio

Pubblico imbufalito dopo la sconfitta casalinga contro la Lazio

03 Ott 2016 - 10:55

Clima infuocato in casa Udinese. La sconfitta, pesante, per 3-0 in casa contro la Lazio ha lasciato strascichi pesanti, soprattutto per l'atteggiamento della squadra. Durante il match i tifosi hanno fischiato pesantemente e hanno intonato cori contro i giocatori. La protesta è proseguita dopo la partita. La posizione di Iachini è sempre più in bilico, nonostante le parole tranquillizzanti del ds Bonato nel prepartita. Pronti Pioli o Reja.

"Andate via, via gli stranieri". I tifosi dell'Udinese non hanno perdonato la sconfitta pesante con la Lazio e durante il secondo tempo hanno contestato duramente, anche e soprattutto i giocatori. I supporter hanno poi abbandonato il settore nord della Dacia Arena prima del fischio finale in segno di protesta. Al termine del match conciliabolo tra i giocatori bianconeri in mezzo al campo, poi tutti negli spogliatoi.

E proprio negli spogliatoi si è presentato Pozzo: la squadra è rimasta a lungo riunita. L'Udinese ha 7 punti ed è 14esima in classifica, ma le due sconfitte di fila (Sassuolo e poi Lazio) hanno disarmato i tifosi soprattutto per l'atteggiamento, remissivo. Il pubblico ha indicato nei tanti stranieri, nella mancanza di uno zoccolo duro italiano, le cause dei problemi.

Le voci su un possibile esonero di Iachini sono immediatamente circolate. Nel prepartita il ds dei friulani Bonato, ai microfoni di Premium Sport, aveva smorzato i toni: "Iachini a rischio? No, assolutamente. Serve però una reazione". Che non c'è stata. E allora con ancora Iachini in sella, ecco i nomi dei candidati alla sua successione. Si tratta di Stefano Pioli, Reja, Corini o Mandorlini. Toccherà al patron Pozzo prendere l'ultima decisione.

In particolare: Pioli chiederebbe tempo, in quanto vorrebbe monitorare la situazione della Samp in caso di cacciata di Giampaolo. Meno calda la pista Corini, mentre per un nome di esperienza è spuntato quello di Reja. In lizza anche Mandorlini

Nomi che non hanno scalfito Iachini, che al termine del match ha spiegato a Premium Sport: "Io a rischio esonero? Non so nulla in questo senso, penso solo a lavorare con i ragazzi che hanno fatto anche delle buone partite in questo inizio. Chiaramente la crescita della squadra passa attraverso il lavoro nelle prossime settimane e poi speriamo di recuperare qualche giocatore che abbiamo perso".

Sembra davvero mancare un leader e lo spirito di squadra: "Dobbiamo conoscerci meglio a livello collettivo, in alcune gare meritavamo qualcosa in più. In questo match nel primo tempo eravamo in partita poi il primo gol ha spezzato gli equilibri. Nella ripresa volevamo entrare con un altro piglio ma nelle occasioni avute non siamo stati bravi a segnare e a riaprire la gara. Io sono convinto che più questi ragazzi lavoreranno con continuità più cresceranno. Abbiamo anche tanti giovani stranieri ed è normale che devono avere tempo per capire e per adattarsi al calcio italiano".

"I fischi dei tifosi? È normale che sia così, ci dispiace perché chiaramente volevamo fare un altro risultato. Va anche detto che abbiamo affrontato una Lazio forte con giocatori importanti, avremmo dovuto fare un match quasi perfetto. Peccato aver preso il primo gol su palla inattiva. La sosta arriva opportuna per recuperare qualche giocatore".

Iachini ammette che la squadra non ha una base caratteriale solida: "Manca lo zoccolo duro di italiani? In questo momento non c’è, siamo ripartiti con un progetto nuovo con molti stranieri. Ci vuole pazienza con alcuni ragazzi per farli integrare al meglio e farli rendere al meglio. Stiamo lavorando su questo e sono convinto che questo gruppo abbia delle potenzialità importanti poi, vedremo cosa accadrà. Perché siamo passati al 4-3-1-2? Siamo partiti in ritiro con il 3-5-2 poi sono arrivati giocatori come De Paul e Penaranda, è cresciuto Perica, e sono calciatori che con questo modulo sono più penalizzati. Abbiamo perso Widmer e per forza di cose, per le caratteristiche dei giocatori a disposizione dobbiamo insistere con questo schieramento".

A difesa di Iachini si è schierato Danilo, che sempre a Premium Sport ha spiegato: "È solo colpa nostra, non serve a nulla cambiare l'allenatore. Siamo noi che dobbiamo giocare meglio, dare di più. Quando abbiamo battuto il Milan era merito dell'allenatore, adesso abbiamo perso e sarebbe colpa di Iachini?". Il messaggio alla società, insomma, è chiaro.

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