Il membro del consiglio: “Da juventina tengo le dita incrociate”
"Andrea Agnelli non l'ho più sentito, tranne un messaggino di congratulazioni per la mia relazione alla Fifa, resto del mio parere e non cambio idea rispetto a ciò che ho detto in passato e ribadito da tanti. C'è un ordinamento sportivo, se uno sta fuori dall'ordinamento di fatto non può partecipare alle competizioni”. Evelina Christillin affronta il problema della Super League che vede Real Madrid, Juve e Barcellona ferme nelle rispettive intenzioni e non nasconde la propria preoccupazione: “Da juventina tengo le dita incrociate per quello che accadrà nei tribunali", ha detto ai microfoni di Radio Anch'io lo Sport.
"Non so come andrà a finire la corsa Champions in Serie A, Milan e Napoli sulla carta hanno qualcosa in più ma vedremo all'ultimo giro. La Juve è quella messa peggio ma vedremo, i rossoneri hanno l'Atalanta, a cui faccio i complimenti, e non sarà facile. È tutto da vedere", ha detto ancora la Christillin, che poi si è soffermata sulla stagione della sua squadra del cuore: "Dopo 9 scudetti ci sta, dobbiamo però guardare tante cose. Non sono così delusa, fosse arrivato il decimo sarei stata più contenta, ma va bene così”.
“Pirlo non aveva mai allenato prima, era stato contrattualizzato per l'Under 23 e Agnelli ha preso una decisione difficile, che si è poi rivelata sbagliata – ha aggiunto - Non si possono dare colpe sull'inesperienza a Pirlo, tutti lo sapevano. Non so chi vedrei bene al suo posto, ho sempre ritenuto Allegri come un grandissimo allenatore, sarebbe il benvenuto. Zidane? Mi piacerebbe tantissimo. Un sogno e un mio desiderio, ma costa caro e non so se vorrà lasciare il Real Madrid. Ma mai dire mai. È arrivato Ronaldo, può anche tornare Zidane".
Il membro femminile del consiglio Uefa e componente dell'esecutivo Fifa ha toccato poi anche la questione degli stipendi dei calciatori: "Oggi partecipo al consiglio come membro internazionale senza diritto di voto, quello degli stipendi dei calciatori è un argomento su cui si sta discutendo da tanto tempo e non solo per il Covid, gli stipendi dei giocatori sono un problema grandissimo, tutti tranne i tedeschi sono messi male. Sicuramente bisogna diminuire i costi – ha aggiunto la Christillin - l'associazione calciatori essendo un sindacato fa il suo lavoro, ma se non si trova soluzione rischia di saltare il calcio".