Quasi tutte le prime della classifica 2023-24 hanno cambiato allenatore in estate, per una ragione o per l’altra: il Milan secondo (Paulo Fonseca al posto di Stefano Pioli), la Juventus terza (Thiago Motta appunto al posto di Massimiliano Allegri), il Bologna quinto (Vincenzo Italiano al posto di Thiago Motta), la Lazio settima (Marco Baroni al posto di Igor Tudor), la Fiorentina ottava (Raffaele Palladino al posto di Vincenzo Italiano), il Torino nono (Paolo Vanoli al posto di Ivan Juric), il Napoli decimo (Antonio Conte al posto di Francesco Calzona). La Roma aveva confermato Daniele De Rossi ma l’ha cacciato dopo pochissime giornate, dando il via a una girandola poco produttiva. Tra le società che hanno cambiato, solamente il Napoli (spendendo più di tutti sul mercato) ha tratto benefici tangibili dall’avvicendamento. Gli altri stanno cercando ancora la propria identità, a partire dal Milan che dopo l’addio di Pioli non ha avuto pace, perdendo terreno a causa di continue incomprensioni tra Paulo Fonseca e i suoi giocatori. Ma tutto questo è il 2024 che si chiude. Il 2025 è un libro bianco tutto da scrivere.