Le donne nel calcio soffrono disuguagliane strutturali e discriminazioni, eppure nel 2023 nel mondo sono 16,6 milioni le ragazze impegnate nel calcio organizzato, con un aumento del 24% rispetto al 2019. Il numero totale di squadre di calcio femminile ha raggiunto le 55.622, la maggior parte delle quali (59%) si trova in Europa. Nonostante questa crescita, sottolineano i dati dell'Unesco, la rappresentanza delle donne tra gli allenatori e gli arbitri rimane bassa, con solo il 5% circa dei tecnici e il 9% dei direttori di gara che sono donne. Le disuguaglianze strutturali si manifestano in disparita' di accesso alle risorse, alle opportunita' e al riconoscimento per le donne nel calcio, perpetuando un ciclo di discriminazione di genere. Inoltre, le norme sociali e gli stereotipi culturali contribuiscono alla sottorappresentazione e alla sottovalutazione delle donne nel calcio, rafforzando le disparita' di genere a tutti i livelli dello sport. Per questo l'Unesco, in occasione della Giornata Giornata internazionale della donna, organizza l'8 marzo un incontro nella sede di Parigi dal titolo "Segnare un gol per le donne" per promuovere l'uguaglianza di genere nel calcio e attraverso il calcio. La discussione vuole guidare la progettazione di strategie preventive, regolamenti, iniziative e sanzioni contro la discriminazione delle donne nel calcio. Secondo l'Unesco infatti per affrontare queste disuguaglianze strutturali, sono necessari sforzi concertati per sfidare i pregiudizi profondamente radicati, promuovere l'inclusivita' e attuare politiche attente alla dimensione di genere che garantiscano un trattamento equo e pari opportunita' per tutti i partecipanti, indipendentemente dal genere. Ed e' dal calcio, considerato lo sport piu' popolare al mondo, con miliardi di tifosi e partecipanti in ogni continente, che bisogna partire per abbattere le disuguaglianze di genere anche perche' come sostiene la Fifa. il calcio femminile oggi rappresenta "la piu' grande opportunita' di crescita".