"Io ero al VAR e quell'intervento era da rosso fuoco. Bisogna essere asettici, dimenticarsi di essere arbitri e stare più attenti"
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Paolo Valeri, prossimo arbitro di Fiorentina-Inter, è intervenuto al corso alla Luiss di Guglielmo Stendardo e durante il suo discorso è tornato ad analizzare il fallo di Hateboer su Leao in Atalanta-Milan ammettendo di aver commesso un errore. "Su Hateboer ho sbagliato, ero al VAR e quell’intervento su Leao era rosso fuoco - ha spiegato il direttore di gara -. E' stato un errore: il giocatore s’è rialzato subito, nessuno ha chiesto nulla, il gioco è ripreso quasi subito". "Ecco, entri come in un tunnel, ti convinci di un'idea, la fai tua e finisci per sbagliare invece bisogna essere asettici, dimenticarsi di essere arbitri - ha aggiunto -. È capitato a me, capitò lo scorso anno in Torino-Inter (fallo di Ranocchia su Belotti da rigore). Dobbiamo stare più attenti".
Tutto è successo al 47' del secondo tempo di Atalanta-Milan. Leao parte palla al piede in fascia e costringe Hateboer a un fallo molto duro. In netto ritardo, l'esterno nerazzurro interviene col piede a martello sulla tibia del portoghese interrompendo l'azione. Colpo che l'arbitro Maresca solo con un cartellino giallo e su cui al VAR appunto Valeri non interviene. Un errore pesante col senno di poi, ammesso proprio dal diretto interessato durante il suo intervento alla Luiss.
Intervento durante il quale il direttore di gara ha parlato poi anche di altri aspetti legati sempre all'arbitraggio. Interrogato sul chiaro ed evidente errore, Valeri ha spiegato che "se l’episodio è soggettivo e non oggettivo, non può essere rivisto dal VAR". Quanto invece alla possibilità di introdurre il challenge, l'arbitro ha chiarito il suo punto di vista: "Nel VOR controlliamo tutto e al momento non è previsto il challenge da parte delle panchine - ha ha spiegato -. Fra l’altro, non credo sia un deterrente per le polemiche. Se un arbitro va al monitor dopo una chiamata di un allenatore e conferma la sua scelta, che succederebbe?".
Infine qualche considerazione sui temi su cui si focalizzano gli arbitri giovani. "Oggi i nostri giovani colleghi sono fissati con gli episodi, ce li fanno vedere al polo d’allenamento. Ai miei tempi, i nostri maestri, come il compianto Stefano Farina, ci parlava d’altro: del modo di stare in campo, di come ci rapportavamo con i giocatori - ha concluso Valeri -. L'episodio singolo era l’ultimo problema".