L'esposto del Comitato Sì Meazza è contro ignoti per il reato di "invasione di terreni"
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L'apertura del fascicolo, al momento a modello 45 e senza ipotesi di reato né indagati, sulla vicenda della vendita dello stadio Mezza e delle aree limitrofe di San Siro, è un atto dovuto a seguito della presentazione nelle scorse settimane di un esposto da parte di Luigi Corbani, già vicesindaco di Milano e ora promotore del Comitato Sì Meazza per salvare lo stadio. Lo si è appreso oggi in Procura, dopo che ieri è emersa la notizia dell'apertura dell'inchiesta conoscitiva. Da quanto si è saputo, dopo aver inserito quell'esposto in un fascicolo a modello 45, come si fa in questi casi, il procuratore Marcello Viola e l'aggiunta Tiziana Siciliano, a capo del pool di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione, disporranno comunque approfondimenti, con una delega alla Gdf di Milano. L'esposto è contro ignoti per il reato di "invasione di terreni".
Il comitato di Corbani, indicando anche testimoni che chiede ai pm di sentire, ha denunciato, infatti, la presenza nelle aree attorno allo stadio di addetti impegnati in attività di carotaggio in vista dell'apertura di un cantiere. Intanto, ci sono state anche diverse denunce pubbliche sulla congruità del prezzo di cessione a Inter e Milan, che l'11 marzo hanno consegnato al Comune di Milano un dossier di 300 pagine con la proposta di acquisizione dello stadio.
A fissare il prezzo è stata, su richiesta del Comune, l'Agenzia delle Entrate secondo cui il Meazza e le aree circostanti valgono 197 milioni di euro. È stato fatto notare da più parti, mentre il Comune si appresta a stilare un bando per la vendita, che i club avrebbero anche un 'sconto', perché a carico dell'amministrazione rimarrebbero la demolizione e la bonifica delle aree per circa 70-80 milioni di euro. Su tutti questi temi la Procura farà accertamenti ed eventualmente della questione di eventuali danni alle casse pubbliche dalla vendita se ne occuperà la Procura delle Corte dei Conti.
Sembra "emergere", ha scritto Corbani anche in una lettera aperta ai consiglieri comunali milanesi lo scorso febbraio, "una valutazione patrimoniale dello Stadio di San Siro basata non sul reddito che lo Stadio ha prodotto e produce al Comune proprietario, ma su un modello di stadio funzionale ai ricavi per le società". Che "il reddito sia ben più della cifra indicata dalla Agenzia delle Entrate - scrive ancora - è testimoniato anche dalla lista dei dati finanziari relativamente al capitolo di Bilancio 'Proventi da Concessioni Stadio San Siro' fornita dalla Direzione Lavoro Giovani e Sport in risposta a una istanza di accesso civico". In media il Comune ha un "reddito annuo da San Siro" di oltre 10 milioni di euro. E lo stesso Corbani calcola, riportando dati, un "valore dello Stadio" in totale di oltre 312 milioni di euro, tenendo conto anche delle aree limitrofe. Il valore del solo stadio, invece, sempre stando al firmatario dell'esposto, sta tra gli oltre 125 milioni di euro e gli oltre 218 milioni, "ben lontani dalla cifra" di poco più di 70 milioni che è stata indicata e che è "la metà o addirittura un terzo del valore reale".
Una cifra che con le aree circostanti arriva, poi, a 197 milioni. E, si legge ancora nella missiva di Corbani, "costa più la demolizione del valore reale dello Stadio: cose da non credere". Tutto ciò, scrive l'ex vicesindaco, può portare a "danni erariali consistenti". Da qui l'esposto e ora spetterà alla Procura fare chiarezza.
COMUNE, PUBBLICATO AVVISO PER RACCOLTA PROPOSTE MIGLIORATIVE
Il Comune di Milano ha pubblicato sul proprio sito l'avviso per la "raccolta di manifestazioni di interesse relative al compendio immobiliare della Grande Funzione Urbana (GFU) 'San Siro', comprensivo dello Stadio Giuseppe Meazza". Lo annuncia Palazzo Marino precisando che il bando ha "l'obiettivo di verificare l'esistenza di eventuali proposte migliorative rispetto alla proposta presentata" da Milan e Inter lo scorso 11 marzo, "per la rigenerazione dell'ambito San Siro, la costruzione di un nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell'attuale impianto e lo sviluppo di uno scenario di riqualificazione". Le domande di partecipazione potranno essere mandate entro le 23.59 del giorno 30 aprile 2025. "Contestualmente - aggiunge Palazzo Marino - sono stati pubblicati anche la valutazione dell'Agenzia delle Entrate e il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) presentato dalle squadre".