L'esterno del Verona dopo il "no" a Prandelli è sparito dai radar per i troppi infortuni
Dall'apice mondiale al dimenticatoio è un tragitto che nel calcio si è visto più di una volta. Tanti, forse troppi, calciatori dopo aver toccato il punto più alto della loro carriera si perdono e finiscono per ritornare ad essere uno dei tanti. Quello che sta succedendo a Romulo però è al limite dell'incredibile, tra sfortuna e realtà. Sì, Romulo, il talentuoso esterno del Verona che nella stagione 2013-14 fece innamorare praticamente tutti con le sue prestazioni, da Conte all'allora ct Prandelli. Se vi state chiedendo che fine abbia fatto, siete in buona compagnia.
La risposta è più banale di quanto si possa pensare: è fermo per infortunio praticamente da due anni. Ed è proprio qui che la sua storia assume tutti i connotati di un "dramma sportivo" per uno come lui che le stelle, dopo tanta gavetta e gli onori raccolti sul campo, le ha solo sfiorate. Ma per davvero. Il suo anno d'oro è stato appunto la stagione 2013-14, in prestito (e poi riscattato) al Verona con tanto di 33 presenze e sei reti unite a una continuità di rendimento straordinaria che convincono Prandelli a convocarlo con la Nazionale italiana.
Non solo, Prandelli prima lo preconvoca per il Mondiale nel suo Brasile e poi addirittura lo convoca nei 23 in partenza per Mangaratiba. Il punto più alto per molti calciatori, un sogno per molti altri. Per Romulo diventa un incubo. L'esterno italo-brasiliano, con esempio di rara umiltà o chissà ben conscio del proprio stato di salute, rinuncia alla chiamata: "Non sono in forma, non sto bene, è giusto che vada qualcun'altro al Mondiale". Da lì in poi però le sue tracce in campo si sono praticamente perse.
La stagione d'oro infatti aveva convinto anche la Juventus di Conte, poi diventata di Allegri durante l'estate, a puntare forte su di lui come cambio naturale di Lichtsteiner nel 3-5-2. Il problema è che la società bianconera aveva sottovalutato gli acciacchi denunciati dallo stesso giocatore durante il ritiro di Coverciano. Risultato: cinque presenze e nessun gol, ma un problema agli adduttori in grado di fargli saltare tutta la prima parte di stagione e una lesione del retto femorale al rientro in campo ormai a maggio, con tanto di pacco rispedito al mittente direzione Verona.
Dalla possibile consacrazione in Brasile a "Chi l'ha visto", anche con la maglia dell'Hellas Romulo è un oggetto misterioso. Dopo gli undici minuti finali giocati ad agosto contro la Roma e qualche spezzone estivo in Coppa Italia è sparito nuovamente dai radar frequentando le più rinomate infermerie venete. Ufficialmente per i tormenti della pubalgia, in realtà per un destino che ha voluto accanirsi su un umile giocatore arrivato a un passo dall'essere una stella. Unica consolazione? Non aver fatto parte del disastroso ritiro brasiliano della nazionale italiana. Almeno non sarà ricordato per quello.