Compie 80 anni un uomo del paradosso, “padre” di Max Allegri
E' il 24° di Pescara-Milan, seconda di campionato stagione 92/93. Frederic Massara ha appena infilato Antonioli e sta esultando sotto la curva di uno stadio Adriatico ebbro di gioia ed incredulità. Il Pescara, il piccolo e modesto Pescara, ha segnato 4 gol al Milan in appena 24 minuti di gioco. La squadra rossonera è allenata da Fabio Capello, e viene da ben 36 risultati utili consecutivi. Eppure questo piccolo Pescara sta mettendo in crisi totale la difesa più forte del mondo. Capello è una furia, e il suo omologo sulla panchina avversaria vede sbigottito quello che accade in campo. Quell’omologo è Giovanni Galeone, napoletano classe ’41, alla seconda esperienza alla guida del Pescara. Ha l’aria di chi passa di lì per caso, un aspetto vagamente trasandato che durante i 90 minuti si degrada ulteriormente. È uno di quei momenti dove in molti hanno pensato che Galeone fosse un genio della panchina, e non era la prima volta che l’allenatore campano riusciva a stupire tutti.