Dai campetti fangosi della Third Division al capolavoro di Steven Gerrard
Quando si parla di Rangers e Celtic, è storia nota, la questione trascende il calcio. Le due squadre di Glasgow rappresentano divisioni sociali, religiose e politiche profondissime e hanno sempre dato vita a scontri memorabili sul rettangolo verde. Tanto che il derby Rangers-Celtic, giocatosi finora ben 422 volte, è uno degli eventi più infuocati nella storia di questo sport, se non il più incredibile di tutti, al punto da meritarsi un nome proprio: l’Old Firm. Circa 9 anni fa i Rangers vincevano una di queste sfide con un rocambolesco 3-2, ma con la morte nel cuore: la squadra era in amministrazione con lo spettro del fallimento dietro l’angolo, che sarebbe arrivato dopo poche settimane.
Iniziava da lì una lenta risalita addirittura dalla quarta serie, dopo il voto negativo dei club scozzesi a un riammissione in prima o seconda divisione. Era l’occasione per molti di far piangere una corazzata che li aveva spesso bastonati, dominatrice incontrastata per decenni al di là del vallo di Adriano (al 2012: 54 campionati, 33 Coppe di Scozia, 27 Coppe di Lega, 1 Coppa delle Coppe).