Un’arte marziale divenuta bandiera di un popolo
Ogni popolo, nel corso dei secoli, ha assunto dei tratti distintivi che l’hanno reso unico rispetto agli altri. Caratteristiche influenzate anche, e soprattutto, dagli eventi storici e dalla reazione dei popoli. Quando si parla del popolo ebraico, il primo fattore che viene subito in mente è l’incredibile capacità di adattamento. Combinata ad un’ostinazione e ad una resilienza senza eguali, questa capacità ha permesso agli appartenenti del “popolo eletto” di resistere ai duri colpi che la storia ha loro inferto. Una lunga rotta, lastricata di difficoltà, coronata con la creazione e la difesa dello Stato d’Israele.
L’orgoglio e lo spirito di appartenenza che gli israeliani nutrono verso la terra di cui sono diventati padroni vanno a braccetto con la combinazione accennata in precedenza. Non a caso, dunque, l’arte marziale israeliana per antonomasia nasce sulla strada, dalla precisa necessità di far fronte alle difficoltà della vita di tutti i giorni. Per conoscerne le origini bisogna tornare indietro alla seconda metà degli anni ’30 del secolo scorso, periodo in cui l’antisemitismo era una realtà consolidata in gran parte dell’Europa, in particolare nell’Europa centrale.