Come la schedina è diventata rito di popolo
Esiste ancora, il Totocalcio, quasi anonimo e nascosto tra i meandri dell’offerta infinita delle scommesse odierne. Anziano e zoppicante, fa fatica a tenere il passo coi giovani virgulti che nei tempi d’oggi lo sovrastano dall’alto della loro freschezza, e che lo guardano con un’espressione che sa quasi di scherno. Dimenticando che lui, il Totocalcio, è un po’ il padre di tutti loro.
Nata nell’immediato dopoguerra, la “schedina” ha attraversato in gloria gli anni del boom economico, poi quelli di piombo, poi ancora quelli del “calcio più bello del mondo” degli anni ottanta, quando Maradona, Zico, Falcao e Platini ce li avevamo noi e solamente noi.