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L'eredità sportiva di Thomas Sankara

La passione per lo sport del leader panafricano ha segnato il Burkina Faso

28 Nov 2020 - 08:18

L’etimo di alcuni nomi, soprattutto se assegnati ex-post, rappresenta una sorta di manifesto programmatico. L’Alto Volta, una terra nel Nord-Ovest africano, diventa libero tra il 1958 e il 1960, attraversando la transizione da colonia francese a nazione “indipendente”, ma questo è solo quello che trasparisce leggendo cronistorie distanti dal fatto. Effettivamente, l’Alto Volta non si libera dell’eredità coloniale fino ai primi anni ’80. “Quella che noi chiamiamo rosa sarebbe profumata allo stesso modo con qualunque altro nome”, decantava Shakespeare, per spiegare che il nome è solo un codice convenzionale, un velo trasparente; ma per scrollarsi di dosso certi fantasmi e cambiare pelle bisogna dichiararlo apertamente.

Alto Volta è il nome del fiume che oltrepassa lungo il Paese: una caratteristica geografica, una risorsa naturale, tutto ciò che interessava ai coloni. “Burkina Faso” significa “la terra degli uomini integri” ed è il nuovo nominativo assunto dall’Alto Volta nel 1984, che contestualmente cambia anche bandiera e inno nazionale. La figura dietro questa rivoluzione culturale è Thomas Isidore Noël Sankara, il più importante patriota della storia burkinabè. Gli “uomini integri” su cui Sankara progetta di modellare il suo Paese sono hombres verticales in tutto e per tutto, quindi anche sportivi: nei pochi anni al governo del Burkina, per il giovane leader del Paese, la pratica sportiva giocherà un ruolo fondamentale sia a livello sociale che politico.

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