Perché portano (quasi) tutti la maglia numero dieci?
Secondo Pascal, «la verità è così oscurata e la menzogna così affermata che, a meno di amare la verità, non sarebbe possibile conoscerla» (Pensieri, § 739). Quando vediamo per la prima volta in azione un calciatore coi calzettoni abbassati, ci aspettiamo da lui grandi cose. Senza dubbio, pensiamo, sarà un calciatore passionale, emotivo, spontaneo; soprattutto, sarà dotato di una classe sopraffina.
Se questo accade è perché prima ancora di conoscerlo, di misurarne il reale talento, ci sentiamo attratti dalla sua figura. Il calzettone abbassato, come fosse un’icona sacra, ci indica un significante che anticipa – colmandolo – qualsiasi significato. Un po’ come accade col colpo di fulmine in ambito amoroso. Secondo Italo Svevo (La coscienza di Zeno), quando un uomo si innamora di una bella donna ne idealizza anche le qualità intellettuali; accade più o meno lo stesso con chi vede un giocatore coi calzettoni abbassati. Ma il talento che gli attribuiamo è solo ideale?