Come un vecchio film con Walter Matthau, l’Inter senza star tiene la scena col collettivo e fa soffrire i tifosi con un finale palpitante
Un film del 1976 dedicato al baseball: Che botte se incontri gli “Orsi”, raccontava magnificamente come una squadra di ragazzini apparentemente senza pretese, riuscisse a vincere ogni partita, con tutti i problemi e tanto talento, fino a giocare allo Yankees Stadium la finale. Qui abbiamo distorto il titolo per convenienza ma rende l’idea. L’Inter è una squadra che non è paragonabile a quegli “Orsi” perché le ambizioni non le ha mai nascoste ma, considerando la sosta per le Nazionali, qualche giocatore arrivato con acciacchi, altri infortunati gravemente (Sanchez e D’Ambrosio, più Sensi anche se meno grave) e una partita contro l’avversario più difficile (almeno considerando i precedenti delle ultime stagioni), la squadra di Conte ne è uscita magnificamente.
Un’ora e dieci giocati con una grande padronanza del campo e i tempi giusti, nonostante la sbavatura in occasione del primo gol omaggiato da una doppia indecisione di Biraghi. E’ vero: Lautaro Martinez sta diventando rapidamente un leader. Segna, ha una presenza costante in avanti che garantisce profondità e una magnifica presenza che lo scorso anno garantiva con meno costanza. E’ vero: Lukaku ha realizzato una doppietta, Brozovic è imprescindibile e la difesa, pur subendo tre gol è un autentico punto di forza. Quello che però è ancora più vero resta il lavoro del collettivo, la forza e il lavoro atletico fatto. Per certi versi fa altrettanto Gasperini con i suoi giocatori all’Atalanta. Conte con giocatori più importanti ma senza ribelli e presunti campioni, ha creato una squadra che lavora “orchestralmente” e affronta ogni avversario con una personalità uniforme. Il guaio è che quel lavoro impressionante di presidio delle zone, di difese e ripartenza, di possesso e verticalizzazioni, ad un certo punto esaurisce le energie e diventa incredibilmente vulnerabile. Con il Sassuolo l’Inter ha mostrato di avere idee anche senza Sensi, di avere soluzioni e alternative ma anche problemi con la tenuta di gioco, rischiando di rovinare una partita capolavoro contro un avversario che in questi anni aveva vinto parecchie partite, anche senza meritarlo. Con Barcellona, Juve e Sassuolo la squadra si è disunita nella ripresa, con il Sassuolo forse più per presunzione ma ha speso energie che mercoledì dovranno essere impiegate per fare una grande partita contro una formazione di pari livello come il B. Dortmund. La squadra di Conte ha però abbattuto un tabù come quello dei neroverdi e ha messo un altro mattoncino sull’autostima in una stagione in cui l’Inter lavora per diventare una grande tra le grandi.