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Cuore Tifoso Inter: L'Uomo di Anversa

10 Ott 2019 - 08:20

Romelu Lukaku, 26 anni, da Anversa, centravanti titolare della nazionale belga, il centravanti della squadra indicata dal massimo organo mondiale del football come la più forte tra tutte. Da questo contesto proviene Romelu, ottantadue presenze coi diavoli rossi, quarantanove gol e dieci assist; mica pizza e fichi. Comincio il discorso dall’uomo di Anversa proprio perché ultimo bersaglio, metaforicamente parlando, degli strali di una parte della tifoseria nerazzurra. È probabile che alcuni non abbiano ancora inteso come si muove in campo e come interpreta il ruolo Romelu; perché l’idea odierna nella mia mente, leggendo in questi giorni i social, è che da lui la gente si aspetti quaranta gol a stagione, una presenza costante in area di rigore, una percentuale di realizzazione prossima al 100%.

Bene, mi spiego; Lukaku NON è uno così. Casomai, a volergli fare le pulci, è l’opposto; tanto movimento, apertura di spazi in area portando fuori i difensori per gli inserimenti dei compagni, copertura del pallone onde aiutare la squadra a salire nei momenti critici, esempio Marassi con la Sampdoria. Poi, inutile nasconderlo, con la Juve ha interpretato con poca efficienza il ruolo, ma capita di steccare una volta ogni tanto e, soprattutto, siamo sicuri che fosse al massimo della forma e non risentisse di quel fastidio tirato in ballo da Conte nel pre-Barcellona? Romelu a parte sono 18 i punti dell’Inter, frutto di sei vittorie e una sconfitta maturata contro una delle formazioni più forti d’Europa, senza demeritare, giocandosela fino alla fine, dopo una battaglia come quella in terra catalana solo tre giorni prima e, per puntualizzare, senza l’uomo più in forma della squadra infortunato dopo poco. Tutto questo a soli tre mesi dall’inizio della cura Conte. Se me l’avessero raccontato dopo Inter-Empoli avrei firmato e sottoscritto col sangue la situazione attuale. Certo, l’Inter ha perso l’ultima ed è uscita sconfitta anche dal Nou Camp. Ma non soffermiamoci sul risultato, è la prestazione che dobbiamo imparare a giudicare. E né il Barcellona, né la Juventus, hanno dominato in lungo e in largo, anzi. La sensazione è che da qui alla fine capiterà ancora di inciampare, il processo di crescita chiesto ad Antonio Conte e dalla dirigenza nerazzurra è appena iniziato. Piuttosto sono curioso di vedere con quale garra scenderanno in campo i nostri eroi a Reggio Emilia, il giorno 20, ospiti del Sassuolo. Per adesso, nulla da dire; né sull’Inter, né su Conte né, tantomeno, su Lukaku. Il mio mantra, quest’anno, si chiama pazienza.

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