Il tecnico ha usato una forma riveduta e corretta del famoso ristorante da 100 euro dei tempi juventini
Il pareggio in casa con il Parma ha lasciato qualche strascico e una certa sorpresa. Al netto dei due rigori non concessi e su cui si è sorvolato perché una regola non scritta dice che, quando non giochi bene, viene meno spontaneo attribuire altre responsabilità. In realtà Conte ha spiegato impietosamente le motivazioni che hanno portato a questo risultato e preoccupano più per quello che accadrà nella prossima settimana di quanto non possono essere analizzate per spiegare l’ultima prestazione deludente.
Conte infatti ha ribadito un concetto in modo chiaro e netto, che per certi versi è una versione riveduta e corretta di quella famosa frase. quando era allenatore della Juventus, in cui usò una metafora per spiegare i limiti della Juve dell'epoca dicendo che non si mangia in un ristorante da €100 con 10 euro. In questo caso ha invece usato uno stile ancora più diretto, sostenendo che avrebbe parlato con la società, perché la rosa disposizione non ha ricambi sufficienti per poter competere in campionato e Champions. Il fatto è che si vede a occhio nudo che questa Inter non ha un tipo di squadra che possa permettersi anche solo due infortuni in un reparto, figuriamoci sei contemporaneamente, come sta capitando ora.
Non si capisce perciò perché è un dato di fatto visibile a occhio nudo, vedendo la rosa e guardando ogni singola partita dell'Inter, sia invece presentato come una giustificazione non sufficiente. Stupisce che non sia stato preso in considerazione il fatto che l'Inter abbia giocato una partita mercoledì e l'altra sabato, praticamente con la stessa squadra. L'inizio esaltante ha fatto perdere di vista come si temeva, le reali potenzialità dell'attuale Inter. Al di là del disagio e di un calendario che in questo caso ha penalizzato l'Inter rispetto alla Juventus, dandole un giorno in meno di riposo, è ancora più preoccupante sapere che i nerazzurri in pochi giorni, per rimanere in scia dei bianconeri, devono vincere a Brescia e a Bologna e, pochi giorni dopo, andare a Dortmund per cercare di non perdere almeno lo scontro diretto. Se la situazione è questa sembra molto difficile.
Gennaio è ancora lontano e visto che mancano ancora più di 2 mesi, l'unica cosa su cui si può sperare e che Conte riesca a recuperare almeno uno o due infortunati a centrocampo e che nel frattempo Esposito cresca in serenità, anche se nelle gerarchie del tecnico sembra aver superato Politano e che anche Bastoni mantenga uno standard elevato per dare fiato ai tre della difesa