Uno strano clima intorno alla squadra nerazzurra durante la settimana, una squadra ridotta all’osso e gli errori contribuiscono alla beffa di Firenze
L’anno scorso Abisso, quest’anno tanto altro per spiegare una mancata vittoria contro la Fiorentina. La squadra di Conte è arrivata a Firenze ridotta ai minimi termini, con tutto il centrocampo fuori e la stanchezza per la partita con il Barcellona. Intorno al nome dell’Inter è soprattutto emerso un risentimento palpabile e surreale, una serie di provocazioni che hanno avvelenato l’ambiente prima della partita, con una polemica grottesca che ha coinvolto tutti.
La squadra è scesa in campo giocando con uno spartito ben congeniato ma impoverito da un carico di tossine e una mancanza di alternative. Ha stupito la splendida partita di Borja Valero e la solita predisposizione di Lautaro Martinez ma anche la serata impalpabile di Vecino e la costante ovvietà del gioco di Biraghi. Lukaku ha disputato un match pieno di generosità ma le palle gol che si è costruito in proprio sono state tutte fallite per una palese mancanza di freddezza che non fa parte del repertorio del gigante belga.
Fino a quando resterà all’Inter questo attaccante dividerà sempre i tifosi perché, per predisposizione, realizza gol importanti ma sbaglia anche gol facili. Sarà sempre così, come lo è stata tutta la sua carriera ed è per questo che continueremo a sentire detratori che definiranno scarso e difensori di un giocatore prezioso che ne esalteranno le qualità, quelle si, indiscutibili. Se ci sono però due elementi che lasciano il segno nella partita di Firenze questi sono il gol preso su contropiede in pieno recupero, un paradosso a cui nessuna grande squadra dovrebbe andare incontro e il clamoroso fallo ai limiti dell’area di Dragovski su Lautaro Martinez. Un difensore e il portiere piombati sull’attaccante come una rissa di strada, e culminata con la decisione di punire la vittima. Lautaro poco dopo si è fatto ammonire per aver provato ad anticipare il portiere, esaltando gli haters che ne chiedevano l’espulsione. L’Inter giocherà col Genoa praticamente coi primavera, ora che ha squalificati anche Brozovic e Lautaro Martinez, ovvero i perni di centrocampi e attacco.
L’illusione di lottare alla pari per lo scudetto va spegnendosi, ora che i limiti strutturali sono persino sfacciati. Il resto è una amara constatazione di un mondo del calcio animato da rese dei conti, guerre intestine che avvelenano uno spettacolo fatto di animosità pregresse. Una verità, un fatto, dovrebbero restare tali, a prescindere da chi è il responsabile ma intorno all’Inter quest’anno si stanno creando situazioni che saranno complicate da gestire fino al termine della stagione e oltre. Sul campo ci sono da recuperare anche troppi infortunati e a gennaio si torna in campo contro Napoli e Atalanta. Il mercato sarebbe bene realizzarlo ai primi del mese, senza andare tropo oltre, per non avere giocatori che possono essere utili solo a cose fatte.