Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

L'Inter dai piedi buoni ma non buonissimi

Icardi in attacco non è sufficiente se il gioco è prevedibile

08 Apr 2019 - 10:30

È probabile che l’Inter abbia sempre bisogno di emozioni forti per vedere i suoi giocatori rendere oltre il loro standard. La partita in casa con l’Atalanta ha messo in scena una squadra messa bene in campo ma senza scintille nel gioco o un giocatore a caricarsi la squadra sulle spalle.
Spalletti quest’anno ha voluto costruire una squadra solida ma ha fatto ricorso ad un gioco prevedibile fin dal principio. È rimasta inascoltata la necessità di un costruttore di gioco alternativo a Brozovic e, ora che si è infortunato, ci si rende ulteriormente conto di come l’Inter giochi da inizio stagione lo stesso tipo di partita: possesso palla lento, parecchi passaggi sbagliati, qualche iniziativa personale, aumento dell’intensità di gioco, pericolosità che dura qualche minuto e, quando va bene, il gol.
Con Lazio e Atalanta non è arrivato ma oggi la squadra ha un suo assetto e riesce a giocare partite professionali, che non fanno rima con “vincenti”.
Per molti versi l’Inter di ieri è sembrata quella di Mazzarri, più attenta alle disposizioni tattiche e meno disponibile alla ferocia necessaria in uno scontro diretto. C’è il rischio che l’attuale terzo posto e i 5 punti di distacco sulla quinta ((la stessa Atalanta) faccia percepire questo come un buon risultato, al contrario, si tratta di un’altra occasione persa per consolidare l’unico obbiettivo rimasto.

La questione Icardi si è intanto trascinata fino a San Siro, che ha rivisto in campo dal primo minuto l’ex capitano. Il pubblico nerazzurro avrebbe accolto il suo attaccante tiepidamente, senza prese di posizione particolari, nonostante questi due mesi grotteschi. La curva nerazzurra ha preferito invece continuare la sua battaglia contro l’argentino con cori e fischi e così il pubblico si è trovato costretto a intervenire, andando contro il settore più caldo dello stadio. Siamo tutti rimasti sconcertati da come l’Inter sia venuta dopo le questioni personali e le prese di posizione, comprese quelle di un allenatore che non si è sottratto dai messaggi trasversali mandati in tante occasioni. Ogni interista si è sfinito nella lettura di una vicenda che ha danneggiato l’intera stagione e che andava chiusa in poco tempo, per questo tra poche settimane Marotta dovrà risolvere una questione che riguarda ogni strato della società, non solo quello della squadra.