Non segna su azione da mesi, dov’è finito il goleador che conoscevamo?
La parola corretta è crisi, crisi di gol, perché un attaccante principe come Mauro Icardi di quello si nutre. Il dato di fatto, l’assunto da cui partire, sono i mesi senza gol di uno dei “punteri” più forti e completi in assoluto. Volete che esca dall’area e partecipi al gioco? Lo farà. Volete che esca dall’area ed apra gli spazi per gli inserimenti dei compagni? Ci proverà. Ma il suo lavoro non è quello, il maledetto lavoro di Icardi Mauro da Rosario, Argentina, professione centravanti, è stare nei sedici metri e tornare il killer delle aree di rigore che conoscevamo un tempo.
Non entro e non mi interessa nemmeno farlo nella querelle tra il ragazzo ed i compagni, nessuno conosce esattamente cosa sia capitato nello spogliatoio di Appiano Gentile se non i diretti interessati; ed anche in quel caso ciascuno darà la propria versione, tirando ovviamente l’acqua al suo mulino. E non entro neanche nella lite senza fine tra una parte del pubblico e lo stesso calciatore; forse in questo momento sarebbe stato il caso di rimanere vicini alla squadra e non cercare rivalse personali. O, perlomeno credo io, non era tempo, vista la situazione di classifica non ancora delineata né decisa.
Eppure, nonostante tutto, il ritorno del figliol prodigo con la maglia nerazzurra era stato più che positivo; rigore procurato a Genova poi segnato, assist al bacio per Perisic, l’amico-nemico a cui cede anche il rigore ottenuto col Frosinone con abbraccio annesso, qualche gol di troppo sprecato davanti alla rete ma, tutto sommato, una presenza importante nell’economia della squadra. Oggi quell’Icardi non esiste più. E non per i compagni cattivi che non gli passano la palla.
È lui ad essere come svuotato, abulico, quasi una presenza e nulla più in mezzo al campo. Le ultime prestazioni? Insufficienti, con errori ed orrori grossolani. Capisco, la situazione non è delle migliori e l’aria sicuramente pesante, ma non mi importa scrivere per stabilire colpe e colpevoli a centottanta minuti dalla fine. L’unica cosa certa è che l’Inter ha assolutamente bisogno del suo centravanti e dei suoi gol. Magari cominciando da Napoli, partita complicata, campo ostico per lui, avversario diretto duro. L’Icardi che conoscevo, quello che ha tenuto in piedi la baracca per anni (123 gol sono 123 gol e chiacchiere a zero) si sarebbe esaltato in questa situazione. Spero ritrovi voglia e ritmo; mi aspetto che da un minuto all’altro Mauro torni a fare Mauro. Senza giudizi preconcetti. Poi, a fine stagione, forse qualcosa cambierà. Sottolineando forse.