Con Pavel Nedved plenipotenziario bianconero tutto è possibile
Pavel Nedved protagonista assoluto. Chi ci mette la faccia è giocoforza il più operativo - nel senso stretto del termine - e quindi tocca nella gioia e nel dolore a Fabio Paratici vivere i riflettori della ribalta. A lui, ex delfino di Beppe Marotta, tocca contestualmente il compito di essere coerente in ciò che fa e in ciò che dice, nei limiti del possibile e dell'accettabile, così come per i media e persino per una parte dei collaboratori si tratta di accettare il non detto o il travisato, perché fa parte del mestiere.
E il nuovo mestiere di Fabio Paratici è il meno decisivo della catena di comando Juve (allenatore incluso) ma certamente il più delicato per quanto riguarda la parte sportiva (che abbraccia di conseguenza il grande circo mediatico intorno a una Juve ormai mondializzata). Però, scusate se mi ripeto, Pavel Nedved - come quando calcava il manto erboso - è il nuovo protagonista assoluto. Senza stare qui a cadere nella disdicevole semplificazione che lo ha più o meno esplicitamente descritto come il carnefice di Allegri, non si può prescindere da un'acquisita incidenza in Juventus da parte dell'ex campionissimo ceco, che in questi anni ha studiato, ascoltato, ragionato, condiviso e analizzato un nuovo modo di stare nella Juventus.
Per un ruolo che non fosse figurativo. Ed ecco allora che qualche tentativo del passato - tipo assicurarsi Schick a una cifra sensata o avallare e spingere per "un grande professionista sul campo" come Mauro Icardi o osservare l'evoluzione dei nostri migliori giovani di proprietà in circolazione - ha fatto solo da cornice a un livello nuovo e assoluto, con poteri di firma e poteri decisionali per quanto concordati. Ed ecco allora che rispunterà Mino Raiola. Non è solo un fattore intuitivo, che non conta niente a livello di definizione di una notizia, ma una concreta situazione che viene segnalata in quel di Torino.
Di cosa si può e si deve parlare in casa Juve con Mino Raiola? Prima di tutto di Moise Kean, per arrivare a un qualcosa di chiaro nello status in rosa del calciatore per la stagione ventura nonché quindi del contratto, visto che Kean sarebbe virtualmente libero di firmare per altre società dal febbraio 2020 (con scadenza 30 giugno). Poi De Ligt, se non fosse una follia mettersi dentro un'asta alla quale di solito i bianconeri non partecipano. Per l'ennesima volta Paul Pogba, il cavallone di ritorno che farebbe impazzire i tifosi, dai costi proibitivi ma con un dialogo tra Vecchia Signora e Red Devils che viene tenuto in piedi. Tutto questo è realtà, a 48 dalla sospensione FIGC rimossa adesso dalla corte FIFA ai danni del procuratore più istrione e intransigente tra i tanti in circolazione.