Dopo la tre giorni di Coppe Europee, che purtroppo non vedono più protagoniste italiane in campo, torna il campionato
L’anticipo è di quelli importanti, il derby di Torino, disputato di venerdì sera per consentire ai granata (e non solo) di avere il tempo necessario per onorare al meglio il ricordo degli eroi di Superga, quelli che “solo il fato li vinse”; un mito da ricordare sempre con la mano sul cuore ed in silenzio, a prescindere dalla fede sportiva. Sarà un derby particolare e non solo perché la Juventus è già campione d’Italia e quindi in teoria senza più nulla da chiedere alla stagione ma soprattutto perché dopo tantissimi anni il Torino è nella parte alta della classifica, sognando addirittura un posto nella prossima Champions League.
Certo, a prescindere di quello che sarà l’esito del derby, sembra impresa quasi impossibile per la banda di Mazzarri, per via della spietata concorrenza agguerrita. Inter, Atalanta, Roma, Milan, Torino, Lazio, sono tutte lì, raccolte in una manciata di punti. È sicuramente la cosa più appassionante (l’unica rimasta incerta) da seguire nel torneo.
Premesso che l’Inter è nettamente favorita per conquistare il terzo posto valido (dopo Juventus e Napoli) l’ultimo pass, se esistesse una classifica di meriti sportivi , andrebbe assegnato di diritto all’Atalanta di Gasperini per quanto fatto vedere nel corso del torneo, anche se poi alla fine è la Roma di Ranieri la squadra che sembra favorita nella volata, soprattutto da quando il Milan di Gattuso è entrato in confusione e in totale riserva di benzina.
Il Torino allora quasi sicuramente non ce la farà e non solo perché ha vinto un derby negli ultimi 20 anni ma perché le combinazioni che dovrebbero verificarsi per favorirne l’accesso alla prossima Champions League sono davvero tante, troppe. Eppure chi scrive troverebbe davvero affascinante avere un derby di Torino anche nella competizione delle grandi orecchie. Riporterebbe la sfida cittadina ad antichi fasti, ai tempi dello scudetto dei record vinto dalla Juventus a 51 (quando ancora la vittoria valeva due punti) contro i 50 del Toro. Era il 1977 (un anno da ricordare), altri tempi davvero.
L’unico periodo dopo la tragedia di Superga, a cavallo tra gli anni 70’ e gli anni 80’, in cui i valori di Torino e Juventus si sono quasi equivalsi. Non esiste in Italia (ma forse anche nel mondo) un altro derby storico così eccessivamente squilibrato a vantaggio di una squadra rispetto all’altra come quello della Mole. Roma e Lazio hanno praticamente vinto lo stesso numero di competizioni. L’Inter ha vinto più in Italia mentre il Milan di più in Europa. Genoa e Sampdoria hanno avuto momenti di gloria alternati in periodi diversi. Il derby di Torino no, decisamente no. È una sfida a senso unico, con la Juventus a farla da padrona quasi sempre e con i tifosi granata che per salvare la stagione ogni anno si mettono a tifare contro la Vecchia Signora in Europa…
Chissà che stavolta però la differenza di stimoli non inverta le gerarchie riscrivendo la storia.