Non sarà facile, per cui in bocca al lupo mister Sarri
L’attesa è (finamente) finita. In una calda domenica di giugno, forse nel giorno, nell’orario e nel modo meno atteso in assoluto, mentre la maggior parte delle persone si stavano rilassando dopo pranzo al mare sotto l’ombrellone è arrivata all’improvviso quella notizia che tutti aspettavano da oltre un mese: la Juventus ha ufficializzato l’allenatore che ne guiderà la rivoluzione nel dopo Allegri. Sarà Maurizio Sarri, come ormai era sempre più evidente e chiaro nell’ultimo periodo, il tecnico chiamato a sovvertire la tradizione bianconera, perché di rivoluzione vera e propria si tratta.
Una scelta anche logica, in perfetta linea con l’esonero di Allegri, di sicuro coraggiosa, molto coraggiosa. La separazione per certi versi traumatica tra Agnelli e Allegri di un mese fa oggi appare molto più comprensibile. La Juventus ha deciso di svoltare, in maniera chiara, evidente. La vittoria non sarà più l’unica cosa a contare in futuro ma sarà fondamentale anche il modo in cui la si otterrà. Dopo 8 scudetti consecutivi e 4 Coppe Italia vinte oltre 2 finali di Champions League perse in malo modo la proprietà ha deciso che vincere giocando male non bastava più. Nonostante le parole di circostanza a caldo, decisiva in tal senso è stata l’eliminazione subita ad opera dell’Ajax in Champions dove l’evidente supremazia tecnica dei bianconeri è stata completamente azzerata, ribaltata, dalla migliore organizzazione di squadra degli olandesi, grazie ad un gioco corale che ha incantato tutti.
Corale, come il calcio praticato dal “comandante” Maurizio Sarri che ne ha esaltato al massimo le qualità negli ultimi anni. Chi meglio di lui allora per guidare questa rivoluzione tanto invocata? E’ sicuramente un rischio, un grande rischio. Come nel più antico dei proverbi “chi lascia la via vecchia per la via nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova” ma il ciclo di Allegri alla Juventus era ormai finito. Non sarà un Maifredi bis, di questo ne siamo certi e l’abbiamo già scritto dalle pagine di questa rubrica. Non ci sono proprio analogie con il cambio tattico e la rivoluzione dell’estate del 1990. Certo, fare meglio in Italia di uno che ha vinto 5 scudetti in 5 anni è praticamente impossibile dal punto di vista dei risultati. Bisognerà quindi puntare tutto sul bel gioco e soprattutto sull’Europa.
Quell’Europa che attualmente rappresenta l’ossessione massima dei tifosi della Juventus consapevoli anche del fatto che Cristiano Ronaldo, il giocatore più rappresentativo della formazione bianconera (insieme a Leo Messi il calciatore più decisivo della storia della Champions League) ha solo uno forse due ulteriori tentativi per riportare la Champions a Torino. Sono molto curioso di vedere l’allenatore toscano all’opera e capire il modo in cui ribalterà la Juventus. In particolare mi intriga molto capire come sfrutterà l’enorme potenziale offensivo a disposizione, cosa non fatta purtroppo da Allegri soprattutto nell’ultima stagione. In bocca al lupo Mister, che la fortuna ti assista. Ne avrai davvero bisogno soprattutto per mettere subito a tacere gli scettici e coloro che si erano quasi autoconvinti di altre soluzioni. Non sarà per niente facile ma chi vivrà vedrà (cit.).