Se solo Ancelotti si convincesse a farlo giocare dove si esprime meglio...
Hai tanti soldi per aggredire il mercato? No. Allora la soluzione giusta per il Napoli resta quella dell'attesa, rimanere alla finestra per capire cosa si muove intorno e quali occasioni si potrebbero sfruttare. Il Napoli non può comportarsi diversamente, almeno fino a quando non avrà venduto parte di quei 15 tesserati e considerati in sovrannumero. Soltanto in quel caso si potrebbe fare uno strappo a questa regola e provare a prendere quella punta centrale che Ancelotti si è fatto promettere da De Laurentiis, prima che volasse in vacanza in Canada. Sì, ma quale?
L'ideale sarebbe Mauro Icardi, argentino di soli 26 anni e che frequenta la Serie A ormai da 8 anni, però non sarà semplice. Innanzitutto perché l'Inter non lo cederà, se prima non avrà preso uno o due bomber di un livello simile al suo: Lukaku e Dzeko finora rappresentano solo delle ipotesi. Altrimenti Zapata, che l'Atalanta dichiara incedibile, se non dietro il pagamento di non meno di 50 milioni di euro: troppo costoso per un 28enne reduce dal suo primo, grande campionato in Serie A. Il Napoli non può permettersi di sciupare le risorse, che non sono poche, ma che non si riproducono sui pini che circondano il centro tecnico di Castelvolturno. Nel frattempo si continuano a tenere nel mirino quei calciatori oggettivamente alla portata delle casse partenopee. A cominciare da Lozano, al centro di una vera e propria asta scatenata dal Psv e in virtù delle richieste che stanno arrivando: Barcellona, Psg e Manchester United hanno preso di mira il 23enne messicano. Su di un altro sudamericano, l'argentino Almendra, il Napoli ha tirato il freno a mano, perché il tira e molla del presidente Angelici ha consigliato il ds Giuntoli di dire stop. Una mossa che il presidente del Boca juniors, probabilmente, non si aspettava, ma provocata dalla richiesta di far pagare al Napoli anche le tasse argentine (26,5 per cento sulle transazioni commerciali) oltre i 20 milioni di euro pattuiti per la cessione di un ragazzo del 2000 e il cui rendimento sarà tutto da verificare.
Il Napoli ha la forza di poter aspettare, perché consapevole di avere una squadra comunque competitiva, anche così come è adesso. E per l'attacco, non va dimenticato che Insigne resta un talento di prima grandezza: la prestazione di Atene con la Nazionale, è stata un'altra perla della sua collezione. Se solo Ancelotti si convincesse di utilizzarlo dove Zeman e Sarri gli hanno permesso di esprimersi al top, allora l'attacco del Napoli tornerebbe a godere di un fuoriclasse che in pochi possono permettersi.