Ecco perché sono loro le punte migliori per il Napoli di Ancelotti
“Prima dobbiamo vendere, poi compreremo bene. Stiamo riflettendo se prendere una prima oppure una seconda punta. Lunedì vi darò una notizia”, Aurelio De Laurentiis a Capri per il compleanno di Carlo Ancelotti descrive la road map del mercato del Napoli, confermando che, dopo la firma di Di Lorenzo, sarà arricchito da un bomber di razza.
Ma quali sono i nomi sui quali il club azzurro ha concentrato la sua attenzione? Da sempre i tre di maggior gradimento del coach emiliano sono Mariano Diaz, Immobile e Rodrigo. Ma il giovane attaccante del Real Madrid ha vissuto una stagione in chiaro-scuro, la Lazio pretende 60 milioni per il suo quasi trentenne miglior centravanti e il Valencia chiede identica cifra per il bomber spagnolo (70 milioni a fronte dell’offerta da 35 milioni avanzata dal Napoli). Ne varrebbe la pena, allora se il presidente partenopeo decidesse di andare oltre la normalità e si allungasse verso un nome che possa realmente fare la differenza in quel settore che non ha ha ancora trovato alcun interprete degno di tal nome.
Sono due i profili che farebbero infiammare il San Paolo: Mauro Icardi e Andrea Belotti. Non sarà facile, però il Napoli avrà l’obbligo di provarci. L’argentino fu il grande obiettivo che De Laurentiis provò a fare suo all’indomani dell’addio di Higuain, ma l’Inter fece muro ed impedì la fuga del suo miglior attaccante. L’alfiere granata è stato rilanciato quest’anno da Mazzarri (17 gol in 39 partite) e De Laurentiis potrebbe riaprire il canale con l’omologo Cairo che ha già fatto affari con il Napoli con l’operazione Maksimovic. Mario Rui e Verdi potrebbero essere inseriti nell’operazione, avendo Mazzarri espresso il suo gradimento per entrambi.
Icardi ed ancor più Belotti sono due profili che permetterebbero ad Ancelotti di lavorare sul settore d’attacco, il secondo migliore della serie A appena conclusa, e disporre oltre che dell’intoccabile Milik, anche di un bomber che abbia freddezza è spirito tali da permettere al Napoli di fare gol anche in quelle partite che in questa stagione hanno condannato gli azzurri (soprattutto nelle coppe europee) a fermarsi per un difetto di mira oppure per la mancanza di esperienza e freddezza nei momenti-chiave.