Ringhio sarebbe secondo in classifica
di Raffaele Auriemma
Sembrerebbe un esercizio utile soltanto ad accrescere il numero già alto di rimpianti sviluppati in questa stagione anomala. Eppure non è così, perchè ricalcolare i numeri del campionato dall’avvento di Rino Gattuso servirà soprattutto per il futuro, per dimostrare che l’attuale organico del Napoli non dovrà essere rivoluzionato, nè tantomeno integrato in maniera robusta al prossimo mercato. Con il successo di ieri in casa del Genoa, la squadra azzurra ha confermato il quinto posto (con la Roma) a quota 51 punti, frutto del decimo successo in 31 partite disputate, con 15 vittorie, 10 sconfitte e 6 pareggi.
Tutti i risultati di parità risalgono all’era Ancelotti e l’ultimo è del 7 dicembre (cioè 7 mesi fa) con l’1-1 di Udine: con Gattuso la squadra azzurra ha sempre o vinto oppure perso. E si perde pure il buonumore se si dà un’occhiata alla classifica del campionato nel solo girone di ritorno.
Ebbene, con Gattuso in panchina, la squadra azzurra sarebbe seconda, a quota 27 punti come la Juventus ed uno score di 9 vittorie e 3 sconfitte. Potrebbe sembrare clamoroso ed invece non lo è, anche perchè il rendimento recente della squadra giustifica il piazzamento: delle ultime 12 partite, il Napoli ne ha persa una soltanto, quella contro l’Atalanta di giovedì scorso ed il pareggio in Champions con il Barcellona. Dal giro di boa gli azzurri sono dietro alla sola Atalanta (31 punti), mentre tutti gli altri arrancano: la Lazio sarebbe quarta con 26 punti, Milan e Sassuolo quinti a quota 24 e l’Inter addirittura sesta a quota 18.
Non è possibile sapere se cominciando la stagione con Ringhio in panchina, oggi il Napoli sarebbe quanto meno in zona Champions, se non addirittura in lotta per lo scudetto. Niente di sorprendente, perchè tutti sanno che l’organico degli azzurri era tale da essere reputato degno del titolo dalla stragrande maggioranza degli sportivi italiani.
“Guardiamo avanti” è il mantra di Gattuso ed in questo periodo utilizzerà gran parte della rosa per avere il gruppo “in tiro” nel finale di campionato (Inter alla penultima e la Lazio all’ultima giornata), oltre che per il super match del Nou Camp contro il Barça. Poi si tireranno le somme anche in chiave mercato, con la consapevolezza che rinforzare la rosa attuale, non sarà certamente semplice.