Un obiettivo mai centrato in passato, nemmeno con Maradona, ma AdL ha alzato l'asticella
Non è mica più tanto uno sfizio la partecipazione del Napoli alla Champions League. Magari prima poteva essere così, invece da quattro anni a questa parte, l’obiettivo di squadra, società e pubblico è quello di arrivare almeno ai quarti di finale. Un obiettivo mai centrato in passato, nemmeno con Maradona, e solo Mazzarri ci andò vicinissimo contendendo il passaggio del turno al Chelsea (che poi alzò la Coppa) fino al 120’ in una drammatica gara giocata allo Stamford Bridge.
Stavolta De Laurentiis ha alzato l’asticella, mettendo in panchina un uomo come Ancelotti che la competizione la conosce perfettamente, avendola vinta con Milan e Real Madrid nell’arco di un decennio. Tocca a lui dare la spinta decisiva al Napoli, aiutandolo nei momenti in cui non occorre la tecnica e la bravura in campo, quanto l’esperienza per superare i momenti i critici. Stavolta, poi, anche l’urna ha aiutato il Napoli con un sorteggio piuttosto alla portata degli azzurri e ben lungi dall’essere quel girone di ferro che in passato li aveva costretti a vedersela con il Manchester City di Mancini e di Guardiola, con l’Arsenal, il Psg, il Bayern o con il Borussia Dortmund vicecampione d’Europa.
Stavolta, nell’estremo rispetto che bisogna dare a tutte le avversarie, ma gli austriaci del Salisburgo (26esimo nel ranking europeo) ed i belgi del Genk (48esimo) non possono rappresentare un’insidia per una formazione il cui valore della rosa ammonta oggi a 626 milioni di euro. Se poi domani sera (in tv su Canale 5), in un San Paolo che sarà certamente ricolmo di passione, si riuscisse a ripetere il miracolo di battere (come un anno fa) i Reds campioni d’Europa, allora la marcia potrebbe diventare ancora meno accidentata. Dopo un anno e due mesi sulla panchina del Napoli, Carlo Ancelotti conosce ogni qualità ed ogni difetto dei suoi calciatori e saprà come mettere in difficoltà la formazione di Jurgen Klopp, già pesantemente battuta questa estate in amichevole (3-0), con gli inglesi che probabilmente avevano consumato l’ultima goccia di champagne bevuto un paio di mesi prima, direttamente dalla Coppa. Lo scorso 28 luglio andò in gol anche Insigne (insieme a Milik e Younes), guarda caso lo stesso calciatore che firmò il successo del Napoli il 3 ottobre di quasi un anno fa. Come si dice: non c’è 2 senza 3….?