Dopo la sconfitta con l'Inter sarebbe facile deconcentrarsi ma ad agosto c'è la fondamentale partita con il Barcellona
di Raffaele Auriemma
Verrebbe da pensare “vabbè, ormai è finita”. Ed è un ragionamento corretto, se fatto dai calciatori che il 2 agosto vedranno la fine di questo straziante campionato e saranno attesi da un mese di meritate vacanze. Ma il Napoli no. Per la squadra di De Laurentiis comincerà la stagione “vera”, quella della Champions insolitamente vissuta nel mese di agosto. E allora il discorso del “finalmente è finita” diventa molto pericoloso, perché la tensione nervosa non si recupera in pochi giorni solo guardando le figurine dei tuoi avversari.
Alla sfida dell’8 agosto a Barcellona il Napoli dovrà arrivarci con una determinazione di gran lunga superiore rispetto a quella che abbiamo visto anche martedì sera a Milano, contro l’Inter che aveva il desiderio di vendicare l’eliminazione dalla Coppa Italia, proprio per mano della squadra di Gattuso. Già, la Coppa Italia. Guardando il Napoli poco incisivo dell’ultimo mese, sembra che quel trofeo sia stato alzato al cielo un anno fa.
E’ storia recentissima e quel Napoli armonioso, cattivo, compatto ed incisivo, facciamo fatica a ritrovarlo nelle esibizioni più recenti. Sarà scattata una forma di appagamento, anche comprensibile, con l’esposizione in bacheca di un trofeo che nessuno avrebbe immaginato potesse appartenere al Napoli, nella stagione più disgraziata dell’era De Laurentiis. E non solo, c’è anche il periodo estivo che stimola al desiderio di vacanza e di libertà. Ha ragione Gattuso quando dice che a Napoli ci sono belle barche e belle isole per la distrazione di ragazzi che, anche loro, hanno voglia di divertirsi dopo due mesi di duro lockdown.
Quest’anno i calciatori del Napoli non se lo potranno permettere e dovranno smettere di credere che sia un mese d’agosto come quello degli altri anni, quando al massimo giocavi amichevoli contro formazioni di rango inferiore oppure partecipavi a tournée contro club che avevano meno voglia di te di battersi alla morte. Stavolta è tutto diverso e l’8 agosto a Barcellona non è in programma una serata al Puerto Olimpyc, ma una partita in cui poter riscrivere la storia.