Gli azzurri non vincono da sette partite e nemmeno la Champions può cancellare i tanti aspetti negativi emersi finora
Il Napoli non entusiasma e non diverte più. La squadra di Ancelotti non vince da 7 partite in Serie A, un record negativo che non si verificava dal 2010. A sentir parlare l’allenatore, però, sembra che non ci sia da preoccuparsi più di tanto. La svolta può arrivare con un risultato positivo in Champions League contro il Genk. Sì, ma il campionato? E’ lecito sottolineare che finora il cammino in serie A è stato del tutto deludente senza venir essere accusati di lesa maestà? Nessuno mette in dubbio il palmares del tecnico di Reggiolo, ma va detto che quest’anno ci si aspettava molto di più.
La squadra è lontanissima dalla lotta scudetto e non sembra in grado di invertire la tendenza, seppur dinanzi si ritrovi avversarie in evidente difficoltà come Udinese, Bologna o Milan, senza voler andare troppo indietro con la memoria. L’allenatore sente la fiducia del club, ma ad essere sinceri servirebbe una riflessione più profonda. Un Napoli coi cerotti, incapace di brillare in campionato, serve ben poco anche all’intero movimento calcistico. Nelle ultime stagioni, grazie alle scelte fatte dalla proprietà, c’è stata la possibilità di lottare per il vertice. Eppure oggi quel Napoli capace di entusiasmare, correre, e mettere paura a qualsiasi avversario sembra un ricordo lontano. Quale può essere la soluzione? In tanti invocano il cambio della guida tecnica.
Lo stesso Ancelotti è consapevole che, se non riuscirà a cambiare rotta, sarà costretto a salutare la squadra. E’ anche vero che ce la sta mettendo tutta, almeno a parole, per sottolineare che non c’è nessuna polveriera, che c’è unità di intenti, e che presto sarà capace di allontanare questo periodo buio. Belle intenzioni, si sa, ma il calcio non aspetta nessuno. Servono i risultati. E nemmeno un ulteriore pareggio, o una vittoria di misura col Genk, possono cancellare i tanti aspetti negativi emersi finora. Il centrocampo, escluso Allan, non è dotato di incontristi. In attacco si fa quel che si può, senza Milik. Sarà necessario ricorrere ai ripari già a gennaio, aspetto che evidenzia anche chiare responsabilità di chi si è occupato del mercato. Solo il tempo saprà dirci se il Napoli avrà voltato pagina. Di sicuro ad oggi non ci sono molti motivi per essere ottimisti.