Via gli esuberi, pochi rinforzi ma realmente utili
C’è un lato positivo in questa stagione scialba e prevedibile, con la Juve che fa incetta di scudetti ed il Napoli che resta l’unica vera alternativa a Madame. Si può lavorare con largo anticipo per l’anno che verrà, tenendo al guinzaglio i sogni dei tifosi e e provando a rinforzarsi secondo le possibilità. Lasciamo perdere il Decreto Legge 34, quello che parrebbe permettere a società come quella azzurra di mettere sotto contratto calciatori costosi e provenienti da altre federazioni, per guardare con onestà a ciò che realmente sia possibile.
“Solo ciò che serve veramente” è il messaggio lanciato da De Laurentiis, riferendosi alle operazioni di mercato che il ds Giuntoli sta già portando avanti, nonostante la squadra debba ancora scendere in campo contro Spal, Inter e Bologna.
In primis, vendere, soprattutto quei calciatori di proprietà ma ceduti in prestito ad altre squadre (Vinicius, Ciciretti, Grassi, Rog e Inglese su tutti) oltre a Ounas, Verdi e Diawara che proprio non riescono a rendersi utili nel Napoli di Ancelotti. Verrebbe fuori un tesoretto di un centinaio di milioni, quanto occorre per arrivare ad un attaccante veloce (Mariano Diaz, Immobile e Rodrigo) ed un paio di centrocampisti di buone prospettive (Bennacer e Almendra), oltre ad un esterno offensivo più “cattivo” di quelli che non hanno convinto. Forse Lozano no, perchè il Psv sta giocando al rialzo, ed allora la soluzione per le tasche del Napoli potrebbe essere l’argentino Rodrigo De Paul: appena l’Udinese avrà raggiunto la salvezza matematica, De Laurentiis potrà prendere un appuntamento con l’amico Pozzo ed assicurarsi De Paul.
Si può vincere lo scudetto con questi nomi? Probabilmente no, soprattutto se la Juventus non dovesse cominciare ad abbassare il ritmo (sostenuto) che ha avuto negli ultimi anni. E non sarebbe possibile cucirsi lo scudetto sul petto, nemmeno se il club azzurro riuscisse a mettere sotto contratto un solo top player. Che te ne fai di uno solo? Bisognerebbe rimpolpare l’organico con tanti elementi di qualità superiore, ma questo, onestamente, non rientra nelle possibilità economiche del Napoli.
Allora ben venga la logica del mercato “chirurgico”, mirato a quei pochi rinforzi che si immagina possano permettere ad Ancelotti di dimostrare agli scettici che non è soltanto un gestore di uomini, ma anche un allenatore in grado di dare alla squadra una qualità di gioco più ordinato e divertente di quello mostrato nella stagione che sta per concludersi.
L’inversione di tendenza sta per partire: niente più rinforzi che possano essere solo una voce “più” nel bilancio, ma altri che possano avvicendare quelli che nel Napoli non trovano e non troveranno lo spazio che Ancelotti gli ha dato (in parte) e loro non l’hanno saputo sfruttare. Lo slogan sarà: pochi rinforzi, ma realmente utili.