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Napoli: De Laurentiis non ama i ritorni di fiamma, ma...

Il presidente pensa a Quagliarella e Zapata per rinforzare l'attacco

05 Giu 2019 - 08:16

Aurelio De Laurentiis non è un presidente che ama i ritorni eppure proprio adesso ci sta pensando. Lo sta facendo immaginando di riportare a casa due attaccanti che, per ragioni opposte sono stati costretti ad andarsene, loro malgrado e per necessità: Fabio Quagliarella e Duvan Zapata. Per l’ultimo capocannoniere della Serie A, lo ha detto il patron, sarebbe una questione di cuore, il risarcimento ad un calciatore che fu costretto ad andare via da Napoli, dopo solo un anno, a causa di una sordida storia di stalking ai suoi danni. Era la stagione 2009-2010, quella che si concluse con la storica qualificazione in Europa League, la prima dell’era De Laurentiis, dopo l’ultima del 1994, e 11 gol segnati in 37 gare. Una gioia effimera, avendo poi lasciato la maglia azzurra dopo i 90 minuti della prima sfida della stagione successiva, l’andata dei preliminari di accesso ai gironi di Europa League, al San Paolo contro l’Elfsborg.
Zapata, invece, si convinse a lasciare il Napoli per scarsa comprensione con l’allenatore che proprio non riusciva a vederlo all’interno del suo sistema di gioco. Eppure il cursus honorum del panterone di Calì va considerato come di alto rendimento nella formazione partenopea. Per lui 54 presenze e 15 gol segnati, 1.867 minuti giocati, portano una media di soli 34 minuti per ogni singola partita disputata in maglia azzurra ed una rete ogni 124 minuti: uno ogni gara e 30 minuti. Un rendimento eccellente che riporta giustizia ad un attaccante troppo poco considerato da Rafa Benitez nelle due stagioni vissute dal 28enne colombiano quando era in forza al Napoli. E adesso la grande chance di ritornare a Napoli, a testa alta e con il marchio di bomber sul quale Ancelotti vorrebbe puntare per migliorare la capacità realizzativa di una squadra che segna, sì, però pecca di freddezza nei momenti cruciali delle gare decisive. Una logica che calzerebbe a pennello anche per Quagliarella, 36 anni suonati eppure De Laurentiis avrebbe deciso di non tenere in considerazione l’anagrafe. Per una questione giustizia nei confronti del bomber stabiese di proprietà Sampdoria e per il bene del Napoli che avrebbe proprio bisogno di un attaccante esperto come lui