Restyling in arrivo per il San Paolo in occasione delle Universiadi. Ma poi...
Al Camp Nou per Barcellona-Liverpool, semifinale d’andata di Champions League, c’erano 92mila spettatori. Uno spettacolo di pubblico, non c’è che dire. Un colpo d’occhio notevole, che ha lasciato tutti senza parole. In Italia il dato sulle presenze negli stadi resta stabile ma non del tutto incoraggiante. Nel 2017/2018, ad esempio, sono stati 24.706 i tifosi medi presenti per gara. Non pochi, ma nemmeno tantissimi, se si considera la passione che avvolge tutta la Nazione. Vuoi per i comfort che spesso invitano a restare a casa, vuoi perché magari mancano gli stimoli per affrontare il traffico, laddove la classifica della squadra del cuore non offre margini di particolare competitività, è ormai diventata abitudine vedere pochi tifosi nelle vetuste strutture sparse per lo stivale, eccezion fatta per qualche impianto di recente costruzione o ristrutturazione.
Pensiamo al San Paolo: da quando ho il piacere di frequentarlo, ovvero dall’inizio degli anni ’90, prima per passione e poi per lavoro, è sempre stato un punto di ritrovo per amici (per lo più conosciuti proprio sugli spalti durante le partite), famiglie e persone appassionate di ogni età. Con l’arrivo della prossima Universiade (in programma a Napoli dal 3 al 14 luglio), lo stadio San Paolo subirà (finalmente) un restyling importante, che contribuirà a migliorarne la vivibilità. Dall’effetto visivo dei sediolini che, da rossi, diventeranno per la maggior parte azzurri, con un tocco di blu, bianco, giallo e grigio, agli igienici, senza dimenticare il nuovo impianto di illuminazione, con l’auspicio che i maxi-schermi di ultima generazione possano restare anche dopo la manifestazione, la casa del Napoli potrà sfoggiare un nuovo abito. Al di là del vestito, però, con la collaborazione di tutti, sarà importante cementare tutto l’ambiente, come avveniva anche per le gare non di cartello.
L’invito può essere raccolto dalla prima occasione utile, già contro il Cagliari, dove non ci sarà il tutto esaurito, ma in cui sono sicuro, al di là delle contestazioni che possono verificarsi, non mancherà mai un battito d’azzurro nel cuore dei presenti. Ognuno deve fare la sua parte, nel suo piccolo o grande che sia. Lo sa bene il club, lo sa bene la squadra, con Ancelotti in testa, che ha predicato calma e serenità in conferenza stampa a Castel Volturno dando alcune notizie rassicuranti: dal “caso Callejon”, subito chiarito già nello spogliatoio a Frosinone, al rinnovo del contratto fino al 2024 voluto da Insigne (che ho visto molto sereno e sorridente), passando per il rientro di Albiol (di nuovo titolare, non accadeva dal 26 gennaio contro il Milan a San Siro), il modulo che non cambierà e gli occhi puntati su Trippier e Lozano, con Barella che non rientra più tra gli obiettivi del prossimo mercato. Insomma idee chiare. La scalata verso il successo, nell’era di Carletto, ha appena avuto inizio.