Immobile eguaglia il record partenopeo di Higuain, ma è il Napoli che chiude la stagione con un sorriso
di Antonio Petrazzuolo
Il 3-1 del Napoli alla Lazio, con annesso finalino adrenalinico con nervi a trazione anteriore, serve per far capire che il settimo posto non rispecchia i veri valori della squadra. Una Coppa Italia e la conseguente qualificazione alla fase a gironi di Europa League hanno raddrizzato una stagione che, sotto la guida morbida di Ancelotti, si stava avviando verso il fallimento. Così non è stato, per fortuna. Di certo non c’è da gioire per la settima posizione raggiunta, che lascia il Napoli fuori dalla Champions League. Va detto anche che le ambizioni mostrate dal club, e da Gattuso, fanno già intravedere l’obiettivo da centrare nella prossima stagione: qualificarsi tra i primi 4 posti. Di fatto il Napoli è l’unica compagine che ha già piazzato un colpo da 80 milioni di euro per rinforzare l’attacco. Victor Osimhen arriva infatti all’ombra del Vesuvio con tutta la carica, la voglia e la speranza di spaccare il mondo, propria dei giovani promettenti.
Servirà anche tutta l’esperienza di Rino Gattuso, che può guidare questa formazione verso i vertici del calcio italiano ed europeo, per farlo maturare. Nella serata che ha visto Immobile eguagliare il record partenopeo di 36 gol, griffato Higuain, vanno elogiati anche Fabian Ruiz (che perla!), Insigne (freddissimo dal dischetto) e Politano (al posto giusto nel momento giusto).
Contro il Barcellona non sarà una passeggiata, ma il Napoli dovrà provare a sfoderare la gara perfetta. Le scelte, a mio avviso, sono state già fatte. Le azzardo subito, lasciandomi un piccolo beneficio del dubbio relativo a Manolas e Hysaj: in Champions dovrebbero scendere in campo Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui in difesa; Zielinski, Demme e Fabian Ruiz a centrocampo con Callejon, Mertens e Insigne in attacco.
Pur non essendo al top, in molti stringeranno i denti. Occasioni del genere non capitano tutti i giorni. Intanto permettetemi un piccolo sentimentalismo: Callejon con la fascia da capitano sul braccio è un colpo al cuore. Confido sempre in un guizzo improvviso di ADL, anche se le scene viste al momento della sostituzione, con gli abbracci dei compagni allo spagnolo, avevano il sapore dell’ultimo saluto allo stadio dei tanti trionfi. Ok i giovani, ma serve anche la giusta esperienza.
Vai Napoli, è tempo di scrivere la storia. Mai dire mai.