Il Napoli programma il mercato ma...
Oggi a casa Ancelotti si parlerà di mercato per la prossima stagione, con il coach, il presidente De Laurentiis, l’amministratore delegato Chiavelli e il ds Giuntoli. Ma il primo acquisto del Napoli per la stagione 2019-2020 dovrà essere il San Paolo. Non lo stadio, che si sta rifacendo il look in vista delle Universiadi, bensì il pubblico, quella meravigliosa tifoseria così tanto mortificata quando la squadra azzurra gioca in trasferta e che ha sempre conquistato il cuore dei calciatori che hanno avuto la fortuna di diventare i beniamini di Fuorigrotta.
Il presidente De Laurentiis ha sempre costruito squadre competitive, fatte anche di calciatori costosi e importanti, però nel corso degli ultimi anni ha interrotto quella relazione d’amore con la gente, a causa dei dissapori che sono sorti con una parte della torcida. L’effetto si legge attraverso i numeri del botteghino, nettamente in calo rispetto al solito, e non solo a causa della scarsa competitività del campionato che da otto anni ha un solo padrone. La disaffezione si avverte anche attraverso i commenti di chi vorrebbe sentirsi più partecipe delle vicende della squadra e non sentirsi sempre rimbrottare per comportamenti addebitabili solo a una frangia di fan.
Da otto anni il Napoli è l’unica squadra che ha tenuto testa a Madame e, insieme alla Lazio, è quella che gli ha tolto più titoli: due Coppe Italia e una Supercoppa di Lega. Per il terzo anno degli ultimi quattro, la classifica racconta che la squadra seconda in classifica in campionato è il Napoli, mentre la graduatoria delle presenze allo stadio dice che la città è soltanto settima. Sì, settima con 521.150 presenze e una media di 28.953 spettatori per singola gara. Al primo posto c’è l’Inter con una media di 61.033 spettatori, poi il Milan con 54.256, la Juventus con 39.215, la Roma con 37.261 e la Lazio con 34.111. Se al Napoli negli ultimi anni sono riuscite imprese come quella di battere il Chelsea, il Manchester City, il Liverpool, il Borussia Dortmund vice campione d’Europa, non è stato solo per i gol di Lavezzi, Cavani e Higuain, ma perchè quella spinta calda e avvolgente ha letteralmente stregato campioni come Yaya Toure, Drogba, Lewandowski e Salah. Il Napoli non potrà mai competere con i ricchi club che possono permettersi di ingaggiare fuoriclasse inarrivabili per le casse partenopee, però potrà batterli ancora a Fuorigrotta solo se il San Paolo tornerà nuovamente a ribollire come quando la gente accorreva a a prescindere dalla posta in palio. Ora tocca a De Laurentiis chiudere questa ferita e potrà farlo non mettendo la mano nel portafogli, ma passandosela sul cuore e riscaldando quella passione di cui la tifoseria azzurra vuole nuovamente nutrirsi.