Dal k.o. di Barcellona due indicazioni: migliorare in attacco e crescere in personalità
di Raffaele Auriemma© afp
Due difetti da correggere per il Napoli che verrà: migliorare in attacco e crescere in personalità. La sfida al Barcellona ha confermato quei limiti che si erano acuiti nel periodo Ancelottiano e che l’Intervento di Gattuso è riuscito solo in parte a correggere. Il resto del lavoro dovrà farlo dal 23 agosto, primo giorno del ritiro a Castel di Sangro, quando è atteso anche l’arrivo di Osimhen. E dal centravanti nigeriano comincerà l’opera di rifacimento della fase realizzativa partenopea. Poi, Ringhio saprà come inculcare la cazzimma a certi giovanotti bravi di piede, quanto debolucci nella personalità.
A Fabian Ruiz e Zielinski, ad esempio, manca un po’ di furore agonistico per diventare calciatori appetibili anche per i club di primissima fascia. Ci sarà tempo per organizzare lo step di crescita, ora per tutti gli azzurri ci sono le vacanze più che meritate: il Napoli è stata una delle poche squadre a non aver avuto calciatori rientrati nei loro paesi di origine durante il lockdown. E questo è risultato essere un vantaggio decisivo per la vittoria della Coppa Italia.
Avendo giocato subito le semifinali e la finale, la squadra di Gattuso ha potuto godere del vantaggio di un lavoro serrato e continuo, che le altre squadre non avevano potuto effettuare.
L’esposizione della Coppa Italia in bacheca è servita a rendere positiva una stagione che, con Ancelotti ancora in panchina, rischiava di diventare la peggiore nell’era De Laurentiis. Ringhio è il presente e dovrà essere anche il futuro per iniziare un percorso che, si auspica, possa portare il Napoli a lottare di nuovo per lo scudetto.